18 Gennaio 2025

Congerton ai saluti, l’Atalanta perde l’uomo che scovava i talenti in giro per l’Europa

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Bergamo. Lee Congerton e l’Atalanta si salutano dopo quasi due anni trascorsi insieme, ricchi di soddisfazioni, di acquisti vincenti e anche di cessioni che hanno fatto la storia. Perché anche quelle fanno parte del calcio e non vanno mai date per scontate.

L’annuncio del suo arrivo a Zingonia era datato 7 marzo 2022, quello di addio 29 febbraio 2024. Periodo dell’anno simile, contesto diverso: Tony D’Amico non era ancora entrato nei quadri dirigenziali nerazzurri, lo avrebbe fatto solo pochi mesi dopo, inaugurando un nuovo corso che sembrava indirizzato verso una prospettiva di lungo termine.

Invece il sodalizio è durato una ventina di mesi, prima che il dirigente gallese ricevesse una proposta di lavoro irrinunciabile in termini economici. Dall’Arabia Saudita, da quell’Al-Ahli a cui la Dea ad agosto ha venduto Demiral — e che ha in rosa anche Kessié e Ibanez, grandi ex, oltre ai ‘big’ Firmino, ex Liverpool, Mahrez, ex Man City, Mendy, ex Chelsea, Saint-Maximin, ex Newcastle, più il talento spagnolo Gabri Veiga, cercato dal Napoli in estate, oltre all’allenatore tedesco 35enne Jaissle, ex Salisburgo. Insomma, non l’ultimo dei club del nuovo mondo calcistico che sta nascendo nel golfo.

Strano destino: lo stesso Congerton nell’estate 2020 si era seduto ad un tavolo con l’Atalanta nelle vesti di dirigente del Leicester per parlare di Castagne. Poi un anno e mezzo dopo si è legato proprio al club orobico, con la carica ufficiale di Responsabile per lo Sviluppo Internazionale dell’Area Sport. In altri termini: uomo-mercato per l’Europa, spalla a spalla con D’Amico, sotto la supervisione di Luca Percassi.

50enne, aveva iniziato da allenatore dell’U18 per la Federazione gallese, Direttore dell’Academy del Wrexham e allenatore nelle giovanili del Liverpool, poi dalla fine del 2004 al 2011 ha lavorato al Chelsea come Head of Youth and Senior Scouting. Dal maggio 2011 al 2014 l’esperienza in Germania come Direttore Tecnico dell’Amburgo. Quindi il ritorno nel Regno Unito, come Direttore Sportivo del Sunderland prima e poi come Head of Senior Recruitment al Celtic e, dal maggio 2019, al Leicester. Poi, appunto, l’Atalanta.

Il suo biglietto da visita, nella prima estate nerazzurra della sua vita, è stato Ademola Lookman, che aveva già cercato al Celtic, che è riuscito a portare al Leicester e, successivamente, anche all’Atalanta. E c’è anche il suo zampino nell’acquisto di Rasmus Højlund, preso per 17 milioni di euro dallo Sturm Graz e rivenduto l’estate successiva a 74 milioni al Manchester United più un’altra decina di bonus, quintuplicando in un anno il suo valore di mercato.

In ogni acquisto concluso dall’estero, Congerton ha avuto peso. Per questo la sua improvvisa partenza, con la risoluzione consensuale del contratto con un anno d’anticipo sulla scadenza, lascia inevitabilmente un vuoto. Almeno nel breve periodo non dovrebbe essere colmato: dovrebbe essere lo stesso D’Amico ad allargare il suo raggio d’azione tenendo le redini delle operazioni italiane ed estere. Sempre, ovviamente, con Luca Percassi.

 

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