Grazie, Atalanta: mai una sconfitta è stata così dolce. E potrò dire “io c’ero”
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Ora l’impresa è completa: l’Atalanta torna in una semifinale europea dopo 36 anni. Si, è tutto vero, il Liverpool, pur vincendo al Gewiss grazie ad un rigore dopo 5 minuti, viene eliminato da una sontuosa Dea che compie un capolavoro impensabile al momento del sorteggio.
Le mie sensazioni pre match sono di grande tensione e preoccupazione nonostante il triplo vantaggio di Anfield. Gli uomini di Kloop sono capaci di qualsiasi cosa, vuoi vedere che ci tirano matti tutta la sera?
Ci pensa subito Ruggeri a spianare la strada ai Reds con il fallo di mano che permette a Salah di trasformare il rigore. Peggio di così non poteva iniziare: la squadra risente per qualche minuto del colpo a freddo, ma poi si riprende con grande energia.
Il Liverpool comanda il gioco, ma i nostri sono tosti e grintosi. La Pisani li sostiene a gran voce, dopo che all’entrata in campo ha fatto vedere una coreografia da brividi con migliaia di bandierine sventolanti. Fantastico.
Non si molla mezza palla, Koopmeiners segna anche, ma purtroppo è in fuorigioco. Dietro non concediamo praticamente nulla a Salah e compagni e Musso sfodera probabilmente la miglior prestazione da quando veste il nerazzurro. Più i minuti passano, più la sensazione di potercela davvero fare diventa sempre più concreta.
All’inizio della ripresa gli inglesi alzano ulteriormente il ritmo cercando soprattutto dei lanci lunghi per i propri attaccanti, ma la difesa atalantina è attentissima. Un ottimo Zappacosta si inventa un paio di sortite che fanno capire agli avversari che c’è poco da scherzare con questa Dea.
Ederson sette polmoni e De Roon giganteggiano nel mezzo, il primo ha bisogno di rifiatare ed ecco Pasalic pronto a dare il suo contributo. I nostri attaccanti lottano come leoni, corrono, si dannano l’anima anche se spesso peccano di precisione. Ma va bene così. I tifosi ora ci credono, tutto lo stadio è una bolgia: urla, cori, applausi per i Gasp boys.
Quando vengono sanciti 3 minuti di recupero, allora capisco che è davvero fatta. Chicco e Pietro saltano di gioia e mi abbracciano. La semifinale è nostra, l’inimmaginabile è accaduto davvero e il Liverpool torna a casa.
Nessuna pagella stasera, tutta la squadra ha giocato con il cuore e con la testa, contro una squadra davvero fortissima. Lo capisce anche il nostro pubblico che all’uscita dei Reds tributa un grande applauso al quale gli sportivissimi inglesi rispondono nella stessa maniera. Bravi tutti.
Ma poi il palcoscenico è tutto per i nostri ragazzi che si godono un momento storico nell’euforia di tutto il Gewiss. Ora potrò veramente dire, io quella sera c’ero, quando la piccola Dea riuscì nell’impresa di eliminare dall’Europa League il grande Liverpool.
Mai una sconfitta è stata così dolce. Grazie ragazzi.
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