20 Gennaio 2025

Grazie Atalanta, il sogno continua: è una sensazione bellissima. E “ce ne andiamo a Roma…”

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L’Atalanta vola in finale di Coppa Italia superando per 4-1 la Fiorentina al Gewiss Stadium, dopo una partita dalle mille emozioni che i nostri hanno portato a casa con una prova maiuscola sotto tutti i punti di vista.

All’entrata in campo delle due squadre la curva mostra una sciarpata da brivido, spettacolo incredibile, beneaugurante. Già dopo 8 minuti Robokop Koopmeiners rimette in parità il conto complessivo delle reti e fa capire che sarà una serata scoppiettante. Quando Scamacca mette la palla nel sette la Pisani viene giù. Ma l’arbitro decide che c’è stato un precedente fallo, annullando una rete capolavoro.

La Viola cerca sempre e solo i lanci lunghi di Terracciano, sempre rintuzzati dalla difesa nerazzurra, mentre la Dea si propone in avanti con manovre offensive molto ben orchestrate che in diverse occasioni potrebbero portare al doppio vantaggio. La ripresa si apre sulla stessa falsariga della prima frazione. Ed è bravissimo il Gianluca nazionale ad infilarsi nella retroguardia avversaria e a farsi stendere da Milenkovic: cartellino rosso per il viola.

Mi volto verso Chicco: “ora con l’uomo in più non possiamo non vincere”. Attacchiamo come forsennati, ma il gol non viene. Nell’unica occasione che la Fiorentina crea, ecco il pareggio che sembra gettare nello sconforto i tifosi nerazzurri.

C’è ancora tempo, tanto tempo ma occorre segnare, bisogna buttarla dentro. Gritti imbottisce la squadra di attaccanti: dentro Lookman, Pasalic, Miranchuk, non c’è più nulla da perdere. Azioni tambureggianti. Poi Scamacca inventa una mezza rovesciata da antologia, gol pazzesco, incredibile. Per fortuna, gara rimessa in pista, ma il tempo passa e con esso ecco lo spettro dei supplementari. Vero, siamo sempre con un uomo in più, ma la Fiorentina si chiude e i varchi sono sempre più difficili da trovare.

Siamo all’ultimo minuto di recupero, la palla finisce sui piedi di Lookman che in diagonale supera il portiere viola. L’arbitro fischia però il fuorigioco del nigeriano. “No dai, non può essere”. Attenzione però: il Var stà controllando e le verifiche durano un po’. Si freme sugli spalti: no, non è fuorigioco, è la rete che manda in finale la Dea.

Finisce qui? Neanche per sogno. Contropiede pazzesco all’ottavo minuto di recupero e Pasalic con uno scavetto fa 4-1. Apoteosi, sugli spalti tutti abbracciano tutti.

Siamo in finale, non ho più voce anche se continuo a cantare.

E’ una sensazione fantastica, la curva grida che “ce ne andiamo a Roma” ed infatti il 15 maggio sfideremo la Juve in finale. Tutti bravissimi i nostri, Scamacca su tutti anche se a Roma non ci sarà per un’ammonizione subita ed alquanto ingiusta. Ma il Gasp, che entra anche lui in campo a festeggiare, troverà certamente il modo di sostituirlo adeguatamente.

Per ora esultiamo e basta, alla Juve ci sarà tempo di pensarci. Mai come in questa occasione si andrà a Roma consci di poterla davvero vincere questa Coppa.

Grazie ragazzi, il sogno continua.

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