Atalanta, con l’Empoli si punta a riavere sia Kolasinac che Scalvini. Holm e Toloi, rientro a metà maggio?
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Zingonia. Il pensiero di gran parte dei tifosi dell’Atalanta è già rivolto verso la doppia sfida con il Marsiglia, ma prima c’è una corsa alla Champions League da proseguire in campionato: domenica (28 aprile, ore 18) al Gewiss Stadium arriva l’Empoli e Gian Piero Gasperini deve fare i conti con l’infortunio, ultimo in ordine di tempo, accusato da Sead Kolasinac.
Il difensore bosniaco è uscito anzitempo dalla sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina vinta 4-1 a causa di una contusione al ginocchio sinistro che non desta particolari preoccupazioni, ma che venerdì non gli ha permesso di lavorare in gruppo con i compagni: ha svolto solo lavoro individuale.
La preoccupazione in realtà è solo relativa, visto che non si tratta di nulla di troppo grave: non è escluso che possa già strappare una convocazione per il match di campionato, anche se potrebbe essere preservato per arrivare al meglio alla sfida d’andata della semifinale di Europa League di giovedì (2 maggio).
Oltre a Kolasinac, anche Scalvini è ormai in ripresa dal suo infortunio, di natura muscolare, patito a Napoli ormai un mese fa: anche per il classe 2003 la speranza è quella di una convocazione per il match di domenica, magari riuscendo anche ad accumulare minuti.
Per entrambi la decisione arriverà dopo l’allenamento sabato pomeriggio o nella rifinitura di domenica mattina. Zero rischi, in ogni caso.
Toloi e Holm, obiettivo Roma
Certi di essere ai box sono soltanto Rafael Toloi ed Emil Holm, entrambi fermati da infortuni muscolari nella trasferta di Monza del 21 aprile. Il difensore italo-brasiliano ha una lesione al bicipite femorale con interessamento del tendine, l’esterno svedese invece una lesione tra il primo e il secondo grado al soleo.
Per entrambi i tempi si aggirano intorno alle tre settimane, se non addirittura quattro: la speranza è quella di riaverli entrambi per la finale di Coppa Italia del 15 maggio a Roma contro la Juventus. Per il capitano i tempi potrebbero essere più brevi, ma non di molto: chiave sarà capire la progressione clinica di ciascuno.
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