20 Gennaio 2025

Squalificato in Coppa Italia, Gasperini attacca Di Bello: “Ha fatto disastri in Serie A e ora arbitra spesso in B”

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Zingonia. “Arriviamo dalla scottatura col Verona in casa, una partita che vincevamo 2-0 e sembrava avviata molto bene, poi finta in un pari e a questo punto del campionato due punti lasciati per strada sono pesanti. Non possiamo permettercelo: ora dobbiamo staccare quelli dietro e avvicinarsi a quelli davanti”. Così Gian Piero Gasperini presenta in conferenza stampa Atalanta-Empoli, valida per la 34ª giornata della Serie A 2023/24, ennesimo punto chiave della corsa alla Champions League.

Atalanta-Empoli, Gasperini in conferenza

Le situazioni di Scalvini e Kolasinac: “Oggi ci proviamo, ma ieri abbiamo avuto buoni riscontri. Scalvini ha lavorato in gruppo, Kolasinac potrebbe riuscirci già oggi. Abbiamo fiducia che entrambi ci siano”.

L’innesto del bosniaco: “L’arrivo è stato provvidenziale, ha alzato il livello difensivo, è un giocatore che si è inserito perfettamente dall’inizio, incarna i nostri valori e da subito è diventato un giocatore importante. Il rendimento è sempre stato molto alto. Un rinforzo fondamentale anche preso a zero, un grande colpo di D’Amico. Una dimostrazione che gli acquisti non sempre costosi sono quelli più utili”.

La miglior versione dell’Atalanta: “Non so fare una classifica perché sono sempre state squadre diverse, magari in altre c’è stato meno cambio con più giovani, ora nelle seconde linee ce ne sono meno, un po’ mi dispiace perché pescare dal settore giovanile è sempre stata una cosa determinante”.

Il rapporto con Davide Nicola: “Un allenatore che stimo molto, ha fatto cose incredibili. Abbiamo fatto una biciclettata quando ah salvato il Crotone, squadra a cui sono molto legato. Ha fatto un percorso incredibile e anche quest’anno sta facendo qualcosa di grande.

“Per l’Empoli domani è una partita difficile e importantissima per motivi opposti ai nostri, ma questo testa e coda in questo momento possono dare fastidio a tutti. Sarà una partita difficile contro una squadra organizzata”

Il momento di El Bilal Touré: “A Monza ha fatto un’ottima partita, è fondamentale il rendimento di tutti gli attaccanti e non solo di uno, perché lì è dove possiamo fare la differenza: abbiamo tante alternative e tutti devono essere proficui, devono tutti realizzare”.

La crescita della squadra: “Quando tireremo una riga a fine stagione potrò dire quale aspetto mi ha soddisfatto di più. Le partite sono tante e ancora tutte importanti, dobbiamo prendere slancio da questa qualificazione per affrontare le prossime gare, che sono ravvicinate. Rischiamo di giocare nove giorni in quattro partite contro Roma, Juve, Marsiglia, tutte partite importantissime. Se devo chiedere qualcosa in questo momento chiedo un po’ di fortuna nel non perdere giocatori, quindi spero di continuare come nelle ultime settimane”.

De Ketelaere e il possibile riscatto: “Ha tantissimi margini di miglioramento, sui consigli me li chiederà, ora abbiamo altri pensieri e altri obiettivi da raggiungere”.

Le esclusioni di Palomino: “Non si allena da diverse settimane, non fa parte della rosa e questo è stato un peccato perché avrebbe avuto la possibilità di essere utile a questa squadra, dove ha giocato tanti anni, anche se poi il contratto andava a scadenza a giugno”.

Il possibile spazio per Bonfanti: “Si è allenato quasi tutto l’anno con l’Under 23, ha fatto buona esperienza, ora ha ripreso con noi, ma la Serie C non è attendibile”.

Hien e Djimsiti: “Sono stati bravissimi entrambi, Berat è qui da tanti anni e ha giocato in tutti i ruoli, Isak si è inserito molto più velocemente. Non è escluso che possa giocare anche lateralmente”.

La situazione di Holm e Toloi, infortunati: “Più probabile Toloi per l’entità dell’infortunio, è un po’ meno serio di quello di Holm che è al polpaccio ed è un punto più delicato”.

La situazione fisica della squadra: “L’unica cosa che mi preoccupa sono gli eventuali acciacchi e i piccoli infortuni che possono capitare giocando così di frequente, per il resto quando riusciamo a giocare ogni quattro giorni non c’è nessun problema, neanche tanto ogni tre se non è così continuativo, cerchiamo di colmare con l’alternanza e i cinque cambi aiutano molto, abbiamo trovato una buona continuità e possibilità di variare, fondamentale è non perdere giocatori, sono tutti ragazzi sani che recuperano velocemente e l’importanza delle partite motiva fortemente il giocatore e la squadra, questo è il punto più importante, non credo siano le fatiche fisiche ma più quelle nervose da recuperare in questo momento, abbiamo l’entusiasmo e la spinta della gente che ci porta a recuperare più velocemente. La squadra ha sempre avuto un buon atteggiamento, poi magari se il risultato non viene si giudicano altri aspetti, ma globalmente i ragazzi hanno sempre avuto una mentalità giusta. Capita a volte di non centrare i risultati, è una squadra che ha sempre avuto l’apprezzamento del pubblico, la gente lo ha sempre capito che l’impegno non è mai mancato”.

Le critiche alla squadra: “Ho notato nei giudizi quando l’Atalanta non fa risultato che c’è una critica abbastanza pesante, per fortuna non è successo spesso, abbiamo giocato tante partite e siamo in buona compagnia. Tutte le squadre hanno da recriminare qualcosa, il campionato è molto difficile ed equilibrato. Finora la stagione è molto, molto positiva: sul piano del gioco in certi periodi non ci siamo espressi al meglio, ultimamente però lo abbiamo fatto. Per commentarla bisogna aspettare un mese, ma è anche vero che il mio giudizio non insegue il risultato”.

La tribuna nelle semifinali contro la Fiorentina e la critica a Marco Di Bello dopo l’espulsione nel quarto di finale contro il Milan, costata le due giornate di squalifica: “Stare in tribuna mi è dispiaciuto perché le semifinali di Coppa Italia sono stati momenti particolari, è successo per un episodio con un doppio trauma cranico (De Roon e Gabbia, ndr) e solo per un richiamo al Var (per una richiesta di possibile rigore per la Dea, ndr). Ma dopo aver fatto abbastanza disastri in campionato, quell’arbitro lo vedo spesso in Serie B e almeno un po’ di giustizia c’è stata”.

Il riferimento in particolare a quest’ultimo episodio sembra sia legato a Lazio-Milan, partita conclusa con tre espulsioni nel finale e che ha sollevato molte critiche: da quel momento il direttore di gara di Brindisi non ha più arbitrato partite in massima serie (dove al massimo è stato Avar o quarto uomo), ma soltanto in B.

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