Atalanta, è stata comunque una corsa stupenda. Ora testa a Dublino, a una finale più importante
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Scrivo questo pezzo di rientro dalla trasferta romana per la finale di Coppa Italia contro la Juve, che ha purtroppo sancito la quinta sconfitta consecutiva nelle finali di questa manifestazione.
Ho avuto l’opportunità di assistere a tutte e cinque le finali e, onestamente, questa volta era quella nella quale avevo riposto con maggiore fiducia la possibilità di portare a casa il trofeo. Io e i miei figli siamo partiti molto carichi da Bergamo, pensando alle meraviglie viste contro la Roma e con l’idea che questa Juve fosse davvero battibile.
Portiamo a casa un’altra amara sconfitta, anche se l’immagine dei 23mila atalantini in Curva Nord e dello spettacolo che hanno dato resterà indelebile nella mia mente. Qualcuno obietta, forse a ragione, che però “l’è ura de vens vergot” perché di arrivare all’ultimo chilometro e poi farsi bruciare in volata siamo anche stufi.
Tutto vero, ma Faletti diceva: l’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa, ma quello che provi mentre corri. E la Dea ha corso tanto per arrivare alla finale e sono stati momenti stupendi. Poi ieri è mancata la concretezza, il guizzo, contro una squadra che passata in vantaggio ha giocato copertissima e con il contropiede.
E’ mancato anche Scamacca, giusto dirlo non per sminuire le prove degli altri, ma perché con il gigante romano il modo di giocare della Dea sarebbe stato diverso e, credo, molto più facile attaccare questa Juve. Ma con i se e con i ma non si fa nulla. La Juve ha vinto meritatamente e questo è giusto dirlo.
I tifosi, a fine gara e con i giocatori sotto la curva, rincuoravano e intonavano il coro “ce ne andiamo a Dublino”. Ecco, ora resettiamo e proiettiamoci in Irlanda allora, perché tra sette giorni c’è un’altra finale, forse ancora più importante, ossia quella di Europa League.
Certamente il Leverkusen è più forte dell’attuale Juve, ma il modulo di gioco dei tedeschi meglio si adatta a quello dei nostri e pertanto sono comunque fiducioso in questo secondo appuntamento con la storia nel giro di qualche giorno.
Mi preoccupa solo l’acciacco rimediato da De Roon ieri e la possibile ripresa di Kolasinac, due giocatori che servirebbero come il pane a Dublino. L’attesa è fervida, purtroppo sarò costretto ad assistere al match dal divano, ma il tifo sarà comunque incessante per tutto il match. Finchè vivrò canterò forza Atalanta, potete giurarci.
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