L’Atalanta ha due grandi nodi da sciogliere verso Dublino: il sostituto di De Roon e il recupero di Kolasinac
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Zingonia. Ora sì, ora è il momento: quello che per ogni atalantino era definibile da un paio di settimane come “pensiero fisso”, oggi è anche il pensiero unico. Archiviato il discorso Champions League, conquistata a Lecce in via definitiva, finalmente l’Atalanta può concentrarsi solo su Dublino, solamente su Dublino. Il conto alla rovescia in vista della finale di Europa League era già scattato dal 9 maggio, quando la vittoria sul Marsiglia ha reso realtà un sogno di tutti. Quella realtà ora è vicinissima, per i tifosi come per il gruppo e per Gian Piero Gasperini, che ha sempre pensato partita per partita, senza scegliere. Missione compiuta, comunque andrà .
Ora però delle scelte il tecnico le dovrà fare e riguardano l’undici che scenderà in campo all’AVIVA Stadium mercoledì alle 21 contro il Bayer Leverkusen. I grossi interrogativi da scegliere sono soprattutto due: lo stato di forma di Sead Kolasinac, che non gioca dal 2 maggio, gara d’andata contro il Marsiglia in cui si è infortunato, e la sostituzione di Marten de Roon, il grande assente che lascia un vuoto veramente difficile da colmare.
Pasalic o Scalvini? Chi al posto di De Roon
Sembra piuttosto scontato che la scelta sia di fatto tra due: Mario Pasalic e Giorgio Scalvini. Pare più remota l’ipotesi di abbassare Koopmeiners e inserire un altro attacccante con De Ketelaere e Scamacca. Tra i due il croato è indubbiamente colui che più volte è stato chiamato in causa più volte in quelle rare occasioni in cui l’olandese non è sceso in campo per squalifica o per un turno di riposo. O, per l’appunto, per infortunio, come in questo caso: è la prima volta in stagione.
A Lecce, nell’ultima partita prima di Dublino, però, la scelta di Gasperini è stata quella di mettere in mediana il classe 2003, proprio a fianco di Mario. Impensabile, ovviamente, la coppia venga replicata, visto che uno dei due posti in mediana è certamente dell’indispensabile Ederson. Ne resta uno solo. Quello che sarebbe stato con ogni probabilità di De Roon, che invece sarà in panchina a fianco di Gasp “a urlare con me” ha detto il mister.
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Dovendo ragionare sui 90, anzi, sui 120 minuti, è chiaro che poter inserire uno come Pasalic può fare la differenza in fase offensiva e soprattutto anche in un’ipotetica serie finale di rigori. Dall’altra parte la soluzione Scalvini, anche se più remota, offrirebbe meno esperienza e soprattutto meno abitudine a giocare in quella posizione, oltre che in coppia con Ederson, ma una maggior fisicità e copertura.
Potrebbe essere un rischio, in poche parole, ma quando sono calcolati anche i rischi possono diventare decisivi, soprattutto nelle finali.
Come sta Kolasinac?
La scelta a centrocampo è inevitabilmente legata alla situazione della difesa. E con ciò si intende “legata a come sta Sead Kolasinac”. Il bosniaco è fermo dal 2 maggio, dall’infortunio al bicipite femorale (lesione di primo grado) rimediato al Vélodrome per evitare che l’OM segnasse l’1-1. Da quel momento non è ancora tornato a completare un’intera seduta di allenamento in gruppo.
Venti giorni di stop senza nemmeno riuscire a mettere minuti nelle gambe pongono chiaramente l’interrogativo sulle sue condizioni fisiche: la speranza è che sia in grado di giocare dal primo minuto e reggere anche eventuali supplementari, ma rischia di essere un’incognita. E così, anche in questo caso, bisognerà scegliere se sfruttarlo dall’inizio o a gara in corso.
Va da sé che l’ipotesi preponderante se dovessero esserci le basi di condizione sia la prima, a maggior ragione per la mancanza di De Roon. Altrimenti toccherà a Scalvini in difesa (favorito su Toloi) insieme a Djimsiti e Hien davanti a Musso, con Pasalic che prenderebbe posto a centrocampo.
Il dubbio potrà resistere fino alla rifinitura di mercoledì, ultima sgambata prima della partita. Una cosa è certa: sull’aereo per Dublino ci sarà anche lui, come del resto tutta la rosa. Per una decisione di campo servirà ancora tempo.
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