Atalanta-Fiorentina 2-3, l’editoriale – Gasperini, se si scherza con il fuoco…
La cultura popolare italiana non sbaglia mai e i proverbi rappresentano senz’ombra di dubbio la quintessenza della saggezza tradizionale tricolore. E uno di questi afferma che non bisogna mai scherzare con il fuoco, perché altrimenti c’è il rischio di scottarsi.
Gian Piero Gasperini, allenatore i cui meriti sono straordinari e che ha portato l’Atalanta a essere una realtà importante italiana ed europea, ieri – e bisogna avere l’onestà intellettuae di dirlo – ha volutamente scherzato con il fuoco. Scottandosi e facendo scottare la Dea.
Di Atalanta-Fiorentina, recupero della 29/a giornata, non fregava nulla a nessuno, inutile nasconderlo. Ed è inutile anche la scusa dell’eventuale terzo posto. In primis, perché non siamo né ai Mondiali né tantomeno alle Olimpiadi dove la medaglia di bronzo ha il suo peso.
In secundis, neanche i 2,5 milioni di euro di differenza tra il terzo e il quarto posto giustificavano il rischio di schierare i titolarissimi in una partita del genere e sotto una pioggia battente.
E se i vari Koopmeiners, Pasalic, De Ketelaere, Ederson, Scamacca hanno giustamente (dal loro punto di vista) giocato con il freno a mano tirato, Scalvini ha riportato la rottura del crociato. Un infortunio che doveva essere assolutamente evitato.
Bastava far scendere in campo chi ha avuto meno spazio e a questo punto staremmo parlando d’altro. Non ci si appelli alla sfortuna. Se scendi da casa e cadi su una mattonella di un marciapiede, è sfortuna. Se vai a Pisa e pretendi di issare il vessillo del Livorno sulla Torre Pendente, tutto quello che ti capita non è sfortuna ma te la sei cercata.
Quindi, ora bisognerà andare sul mercato mettendo a referto l’acquisto di due difensori (tre se Okoli non verrà ritenuto all’altezza del compito). E si dovranno spendere una quindicina di milioni di euro, a occhio e croce. Ne valeva davvero la pena?