19 Gennaio 2025

Zaniolo-Scamacca, la coppia che infiamma le fantasie nerazzurre: anche la Nazionale guarda interessata e spera

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Per anni sono stati dipinti come due dei talenti più promettenti per la Nazionale italiana del futuro, giovani di belle speranze pronti ad esplodere da un momento all’altro per guidare una generazione, quella dei classe 1999, sulla quale gli addetti ai lavori riponevano grosse aspettative per il necessario cambio generazione del nostro calcio.

Oggi, a 25 anni, Nicolò Zaniolo e Gianluca Scamacca si ritrovano per la prima volta a vestire la stessa maglia di club, quella nerazzurra dell’Atalanta, per confermare un feeling che nelle selezioni Under è sempre apparso chiarissimo, dentro e fuori dal campo: lo faranno sotto l’attenta e sapiente regia di Gian Piero Gasperini, vero e proprio sigillo di garanzia riguardo la bontà delle due operazioni.

Perché se sulle qualità tecniche non si discute, entrambi nel corso dei rispettivi percorsi hanno attraversato alti e bassi che ancora non gli hanno permesso di rappresentare quel punto di riferimento che ci si poteva aspettare a questo punto della carriera: il loro peregrinare per l’Italia e l’Europa li ha portati fino a Bergamo e all’Atalanta, che ha voluto credere fortemente (anche a livello economico) nelle loro potenzialità, scommettendo sul loro rilancio.

Con Scamacca l’iter si è già messo in moto nell’ultima stagione: un inizio da diesel, di ambientamento nella nuova realtà e ai dettami del Gasp, poi la definitiva consacrazione degli ultimi mesi dove è stato un fattore continuo sia in campionato che nella marcia trionfale dell’Europa League. Tanto da essere promosso a “9” titolare della Nazionale, con Luciano Spalletti che a lui ha consegnato le chiavi dell’attacco scalzando il genoano Retegui: la rassegna continentale poi è andata come è andata, senza reti e con una valanga di critiche che lo hanno bersagliato.

Rimane però quanto di buono fatto a Bergamo e l’augurio, anzi la certezza, della società è quella di poter ripetersi anche con l’ex fantasista tra le altre di Roma, Galatasaray e Aston Villa che una volta appreso dell’interesse dell’Atalanta ha messo i nerazzurri in cima alle proprie preferenze. Inutile nascondere che le ultime stagioni non siano state tra le più esaltanti: il meglio di Nicolò Zaniolo rimane quello che si è visto in Serie A, dove tra strappi palla al piede e gol d’autore ha fatto stropicciare gli occhi anche ai tifosi delle squadre avversarie.

Con la maglia dell’Italia, si diceva, ha già condiviso il campo con Scamacca: Under 18, 19, 21, Nazionale maggiore. Furono loro, nella selezione U19 di Paolo Nicolato, a trascinare la squadra a un passo dal titolo continentale nel 2018: l’ex Sassuolo segnò anche nel supplementare della finale col Portogallo il momentaneo 3-3, poi reso vano dal gol decisivo di Martelo.

Ma i tempi stretti delle Nazionali non permettono di affinare l’intesa, quella che si costruisce solo giorno dopo giorno e che a Zingonia Gasperini ha reso quasi strutturale, con un lavoro immenso su tattica e movimenti da un lato e sulla testa dei giocatori dall’altro: così negli anni ha rivitalizzato Gomez e Ilicic, ha fatto esplodere gli esterni, consacrato De Roon e Koopmeiners, lanciato i vari Conti, Grassi, Gagliardini, Caldara, Bastoni, Scalvini e Carnesecchi.

Ora tra le mani si trova due gioielli dalle potenzialità immense, ma per certi versi ancora un po’ grezzi: metterli sulla stessa lunghezza d’onda significherebbe avere un’Atalanta ancora più forte, pronta a un nuovo salto di qualità nella stagione del ritorno in Champions League e delle due supercoppe. E anche la Nazionale rimane alla finestra: nel nuovo corso che necessariamente dovrà essere lanciato, gol e talento servono come il pane.

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