Atalanta, il pomeriggio speciale di Koopmeiners: ritorno a casa e riunione di famiglia
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Le voci di mercato che impazzano, l’interesse (o forse anche qualcosa di più) della Juventus che non è più un segreto, le parole di Luca Percassi che ha affermato chiaramente come “la sua cessione non è mai stata prevista nei programmi dell’Atalanta”. Finalmente, ora, c’è anche il campo. Teun Koopmeiners è stato il protagonista annunciato dell’amichevole di ieri contro l’AZ terminata 2-2 e giocata, di fatto, a casa sua.
Per il classe 1998 Alkmaar è inevitabilmente qualcosa più di una squadra: è il posto in cui è cresciuto, in cui è diventato calciatore e uomo, in cui è stato capitano. 12 anni tra settore giovanile e prima squadra, la fascia di capitano, le prime stagioni in doppia cifra, poi il trasferimento a Bergamo nel 2021 lasciando 14 milioni di euro al club che lo ha fatto diventare grande.
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— Atalanta B.C. (@Atalanta_BC) July 27, 2024
C’era, nell’amichevole del 29 dicembre 2022 al Gewiss Stadium. Era appena rientrato dal Mondiale in Qatar in cui era stato protagonista anche con quel celebre schema su punizione contro l’Argentina nei quarti che portò al gol del pari in pieno recupero, poi vanificato dalla sconfitta ai rigori.
Le emozioni nell’incontrare le persone con cui ha lavorato quotidianamente erano state forti, come del resto sfidare la prima volta suo fratello Peer da professionista: di due anni più giovane, anche lui cresciuto nell’AZ, che stava per lasciare per il primo dei due prestiti, all’Excelsior, prima dello scorso anno passato all’Almere City e il ritorno — giusto in tempo per trovarsi di nuovo di fronte a Teun. Peer, peraltro, che è fresco di rinnovo di contratto fino al 2028. Mica male.
Nel prepartita i due hanno posato insieme al direttore tecnico dell’AZ Max Huiberts per una foto che finirà sicuramente incorniciata sui mobili di casa della famiglia. Poi, dopo gli abbracci e i sorrisi, è stato il tempo di giocare. E i due si sono trovati davvero fronte a fronte: Peer sul centro-destra del centrocampo a tre, Teun a giostrare tra la trequarti e la fascia sinistra, incaricato di andare a prendere sempre in avanti il fratello.
Lo stesso numero 7 nerazzurro è andato vicinissimo anche per due volte al gol dell’ex: prima col destro da dentro area con un tiro di prima che Zoet (portiere ex Spezia) ha tolto da sotto la traversa con un mezzo miracolo, poi con un diagonale di sinistro uscito di pochissimo su un lancio precisissimo di Pasalic.
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Al 79′, al momento della sostituzione, tutto lo stadio si è alzato in piedi per tributargli un’ovazione di quelle che non può che meritarsi, a cui ha risposto anche lui applaudendo. Poi dopo il triplice fischio un’altra foto con Peer per l’album di famiglia: mamma e papà ci tengono. D’altronde certi pomeriggi non possono essere dimenticati.
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