19 Gennaio 2025

Come cambia l’Atalanta con Samardzic: dove giocherà e le differenze con Koopmeiners

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L’Atalanta ha griffato il quinto colpo in entrata del suo calciomercato. Dopo gli arrivi di Ben Godfrey, Nicolò Zaniolo, Ibrahim Sulemana e Mateo Retegui, la Dea si è regalata anche Lazar Samardzic, prelevato dall’Udinese sulla base di un’operazione a titolo definitivo che va ad iniettare 20 milioni di euro – più 5 di bonus – nelle casse del club friulano.

Per Gian Piero Gasperini un rinforzo di assoluta qualità tra le linee, resosi necessario dopo gli ultimi sviluppi relativi alla questione Teun Koopmeiners, finito ai margini del progetto nerazzurro (non è stato convocato né con il Real Madrid né col Lecce) e in odore di trattativa per trasferirsi alla Juventus che ormai da mesi l’ha messo dichiaratamente nel mirino.

Morale della favola, serviva una soluzione di qualità e di assoluta garanzia nel panorama di una stagione che vedrà la Dea disputare, dopo la Supercoppa europea, ben quattro competizioni che la porteranno a disputare un minimo di 50 partite.

L’opzione Samardzic, accostato a lungo al Milan nel corso delle recenti settimane, rappresenta un’occasione importante che la Dea non ha voluto farsi scappare. Dopotutto i requisiti del calciatore serbo sposano appieno la filosofia nerazzurra: parliamo infatti di un calciatore futuribile – è un classe 2002 – dalla cifra tecnica elevata e dai margini ancora inesplorati. In altre parole musica per le orecchie del tecnico grugliaschese.

L’interrogativo che viene naturale porsi, a questo punto, è uno solo: Samardzic è stato preso per sostituire Koopmeiners? I due calciatori sono caratterizzati da un tratto comune che – sulla carta – suggerisce questo scenario: quando li si vede esprimersi sul rettangolo verde si percepisce come entrambi hanno nel sinistro il piede nobile e allo stesso modo amano partire dalla destra ma sanno avventurarsi anche per vie centrali, trovandosi a pieno agio nella stessa fetta di campo.

Dal punto di vista strettamente tattico, infatti, sebbene sia l’olandese che il serbo sappiano giostrare tra le linee di centrocampo attacco, Samardzic ha doti sicuramente più offensive, nonostante a Udine sia stato schierato spesso e volentieri in qualità di mezzala per esigenze di natura tattica. A Bergamo, dunque, potremmo vedere un Samardzic più ‘attaccante’, perché piede e qualità non mancano di certo, mentre Koopmeiners rispetto all’ex friulano continua a svettare per una maggiore predisposizione nell’agire da regista offensivo. Il tutto senza dimenticare che l’olandese classe 1998 è un calciatore evidentemente più impattante anche sulle palle inattive.

L’apporto in termini realizzativi, inoltre, è un altro punto focale della questione: Koopmeiners va in doppia cifra di goal da due anni consecutivi in Serie A per un totale di 29 centri in Serie A mentre Samardzic, nello stesso lasso tempo, ne ha messi a referto poco meno della metà, ovvero 13. Ed è proprio su questo presupposto che potrebbero svilupparsi le ultime due settimane (scarse) di mercato a tinte nerazzurre perché Gasperini vede sì di buon grado l’innesto dell’ex giocatore del Lipsia, ma l’idea di avere in rosa che possa garantire numeri simili a Koop spinge il club orobico a pensare ad un altro innesto in quel settore: ogni riferimento a Matt O’Riley è puramente voluto.

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