19 Gennaio 2025

Atalanta, l’analisi delle otto sfidanti: le regine di Spagna, la sorpresa di Germania. E occhio all’Arsenal

Atalanta, l’analisi delle otto sfidanti: le regine di Spagna, la sorpresa di Germania. E occhio all’Arsenal

[[{“value”:”

BARCELLONA

Un’estate di enorme difficoltà, tra tesseramenti mancati e trasferimenti obbligati: l’unica aggiunta significativa del Barcellona è stata quella di Dani Olmo, tesserato soltanto dopo aver concluso diverse cessioni pesanti (Gündogan in primis), ma il nuovo allenatore Hansi Flick sta facendo i conti con una terribile serie di infortuni che lo hanno privato dei talenti cristallini di Gavi (2004) e Bernal (2007), ma anche perni come Araujo e De Jong. I punti fermi restano le giovani stelle cresciute in casa come Lamine Yamal e Cubarsì, entrambi del 2007, oltre ovviamente a Robert Lewandowski (campione d’Europa al Bayern con Flick nel 2020) davanti, a Koundé in difesa, Pedri a centrocampo e Ter Stegen tra i pali. Precedenti? Non ce ne sono. Sarà una storica prima volta. Gasperini li voleva e li ha ottenuti.

(4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araujo/Inigo Martinez, Cubarsì, Balde; De Jong, Pedri; Yamal, Gavi, Dani Olmo; Lewandowski. All. Flick

 

Robert Lewandowski

 

REAL MADRID

L’aggiunta di Kylian Mbappé ad una rosa già fortissima non fa altro che rendere il Real Madrid campione d’Europa la squadra ancor più da battere in Champions League. Carlo Ancelotti ha perso Kroos (ritiratosi) e inevitabilmente pesa, ma ha presto trovato un nuovo assetto dando centralità a Valverde, oltre ai quattro tenori davanti: Rodrygo, Vinicius, Bellingham e appunto Mbappé, la cui forza è già stata provata sulla pelle nerazzurra a Varsavia. E c’è anche il 2006 Endrick, predestinato brasiliano. In più il recupero di Courtois, che era rimasto fuori per infortunio tutta la scorsa stagione, dà ancora più garanzie ad una difesa che ritroverà Alaba, anche lui out da mesi per problematiche fisiche. Rivincita per la Supercoppa di agosto? Anche nella doppia sfida del 2021 erano arrivate due sconfitte.

(4-3-3): Courtois; Carvajal, Militao, Rüdiger, Mendy; Valverde, Tchouaméni/Camavinga, Bellingham; Rodrygo, Mbappé, Vinicius. All. Ancelotti

 

Mbappé in azione in Supercoppa

 

ARSENAL

Lo scorso anno ha lottato per il titolo con il Manchester City fino all’ultima giornata, salvo poi soccombere di fronte allo strapotere della squadra di Guardiola. Quest’anno l’Arsenal arriva alla Champions League con un gruppo giovane ma sempre più maturo e sapientemente guidato da Mikel Arteta, alla sua seconda Champions League da allenatore: da quando ha preso in mano i Gunners nel 2019 i progressi sono stati straordinari e quest’estate con l’aggiunta di Calafiori in difesa e del campione d’Europa Mikel Merino a centrocampo la squadra ha aggiunto profondità rinforzandosi sempre di più. Una squadra di seconda fascia, ma con una forza tecnica – sopratutto negli esterni Saka e Martinelli e in difesa – anche economica che non ha niente da invidiare a chi partiva dalla prima. Sarà la prima volta in assoluto contro l’Atalanta.

(4-3-3): Raya; White, Saliba, Gabriel, Timber/Calafiori; Ødegaard, Thomas/Merino, Rice; Saka, Havertz, Martinelli. All. Arteta

 

Ødegaard, White, Saka, Saliba e Thomas

 

SHAKHTAR DONETSK

Il solito, ormai storico mix tra Ucraina e Brasile: lo Shakhtar Donetsk ogni anno propone la stessa formula con altri interpreti. Ciò che non cambia è però il risultato, che permette ai nero-arancio di restare stabilmente nelle posizioni più alte del ranking e mantenersi in seconda fascia. Da ottobre 2023 alla guida c’è Marino Pusic, croato di scuola olandese: ha vinto il campionato e la coppa lo scorso anno e fatto emergere talenti come Sudakov, trequartista classe 2002. Le condizioni di guerra nel paese costringono lo Shakhtar a non giocare le partite casalinghe nel proprio stadio (nel Donbass non ci gioca ormai da anni): per questa Champions sarà di scena in Germania, a Gelsenkirchen, casa dello Schalke 04. Dolci ricordi nerazzurri: lo 0-3 del 2019 di Karkhiv che diede la qualificazione agli ottavi resta un momento storico.

(4-3-3): Riznyk; Konoplya, Bondar, Matvienko, Azarovi; Sudakov, Marlon Gomes/Kryskiv, Bondarenko; Pedrinho/Zubkov, Traoré/Sikan, Kevin. All. Pusic

 

Sudakov, star dello Shakhtar

 

YOUNG BOYS

Nel 2018 ha interrotto un digiuno di 32 anni senza vincere il campionato, poi è stato campione in 6 negli ultimi 7 anni. Lo Young Boys è alla quarta partecipazione in pochi anni in Champions, ormai stabilmente in Europa. Ha già sfidato l’Atalanta nel 2021: finì 1-0 a Bergamo e 3-3 in Svizzera. Rispetto ad allora sono stati tanti i cambiamenti, a partire dall’allenatore, che oggi è l’esperto Patrick Rahmen, arrivato dal Winterthur. Non proprio uno abituato a vincere, anzi, ma ha già compiuto un’impresa eliminando il favoritissimo Galatasaray nei preliminari guadagnandosi il proprio pass. C’è anche un ex: Ebrima Colley, ex Primavera nerazzurro riscattato quest’estate dopo il prestito del 2023/24. Uno dei tanti esterni velocissimi, di spunti e scatto, con cui i gialloneri cercano di pungere in ripartenza.

(4-2-3-1): von Ballmoos/Keller; Blum, Zoukrou, Camara, Hadjam/Persson; Niasse, Lauper; Monteiro, Ugrinic, Colley/Elia; Ganvoula/Itten. All. Rahmen

 

Dal precedente del 2021

 

CELTIC

Qualche tifoso nerazzurro ha sicuramente buttato più di un occhio al Celtic per conoscere Matt O’Riley, obiettivo a lungo inseguito e poi sfumato, passato al Brighton (e già infortunato). Era sicuramente il giocatore più pericoloso della rosa dell’esperto Brendan Rodgers, ex Liverpool e Leicester, ma non certo l’unico. A partire dal trio giapponese Hatate-Maeda-Furuhashi, perfettamente inseriti all’interno di una squadra che per il resto ha un’ossatura soprattutto britannica, ma non esclusivamente, visto che la dirigenza ha pescato in tutta Europa, in ultimo il portoghese Bernardo arrivato dal Benfica. Hanno vinto 12 degli ultimi 13 campionati: solo nel 2021 hanno ceduto il passo ai rivali storici dei Rangers. Da menzionare in porta il figlio d’arte Kasper Schmeichel, campione col Leicester nel 2016.

(4-3-3): Schmeichel; Johnson, Carter-Vickers, Scales, Taylor; Hatate, McGregor, Bernardo; Kühn/Forrest, Furuhashi/Idah, Maeda. All. Rodgers

 

Hatate e Maeda

 

STOCCARDA

La grande sorpresa dell’ultima Bundesliga, seconda solo dietro al Bayer Leverkusen, torna in Champions dopo oltre un decennio e per la prima volta incrocia l’Atalanta. In estate ha perso la coppia centrale Anton-Ito e il bomber Guirassy, ma ha confermato gran parte del resto della rosa che l’anno scorso Sebastian Hoeness ha magistralmente guidato. In più ha aggiunto pezzi importanti come El Bilal Touré e Demirovic in attacco, ma anche difensori in rampa di lancio come Al-Dakhil e Chabot. Tutti investimenti importanti, come del resto il riscatto di Undav per oltre 25 milioni. Quasi un centinaio di milioni sborsati in totale, ma anche tanti incassati: la chiave sarà l’equilibrio. Con lo stesso tecnico in panchina, nipote d’arte: zio Uli e papà Dieter sono state colonne del Bayern. Lo volevano proprio a Monaco, lui è rimasto.

(4-2-3-1): Nübel; Vagnoman, Al-Dakhil/Stergiou, Chabot/Rouault, Mittelstädt; Stiller, Karazor; Millot, Undav, Führich; Demirovic/El Bilal. All. Hoeness

 

Deniz Undav, stella della squadra, festeggia un gol al Leverkusen

 

STURM GRAZ

L’Atalanta lo conosce bene, avendolo incrociato non più di un anno fa nella fase a gironi di Europa League. Arrivò una vittoria in casa, ma un pari in trasferta. Rispetto allo scorso anno c’è stato qualche addio pesante come Prass sulla sinistra e Affengruber dietro, ma l’ossatura è rimasta la stessa. Con qualche aggiunta giovane e di talento, come del resto il dna del club impone: si veda l’attaccante Biereth, prelevato dall’Arsenal, classe 2003, o il fantasista classe 2005 Zvonarek dal Bayern. Con un’età media di poco superiore ai 23 anni è tra le più giovani squadre di tutta la Champions League: una ricetta che l’anno scorso ha permesso alla squadra di mister Christian Ilzer di vincere sia la Bundesliga che la coppa d’Austria. Doppietta storica valsa meritatamente una Champions da giocare.

(4-3-1-2): Scherpen; Gazibegovic, Aiwu, Wüthrich, Lavalée; Horvat, Stankovic, Bøving; Kiteishvili/Zvonarek; Biereth, Jatta/Sarkaria. All. Ilzer

 

Christian Ilzer, al centro, allenatore dello Sturm

“}]]