Atalanta, ripresa tra assenze e infortunati: terapie per Scalvini e Scamacca, Zaniolo e Sulemana lavorano a parte
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Con tredici calciatori impegnati con le rispettive nazionali e quattro infortunati, la ripresa degli allenamenti al centro Bortolotti di Zingonia per l’Atalanta è stata quantomai a ranghi ridotti: martedì una sgambata pomeridiana agli ordini di mister Gasperini, alla quale farà seguito mercoledì una seduta di lavoro mattutina a porte chiuse.
Una situazione chiara già dal post partita contro l’Inter, quando il tecnico piemontese aveva detto apertamente che solamente dopo la sosta avrebbe potuto mettersi al lavoro per costruire l’Atalanta che verrà : sarà quello un momento già decisivo della stagione, con tanti impegni ravvicinati che costringeranno a sperimentare anche, se non soprattutto, durante i 90 minuti che contano, più che in allenamento.
A complicare un quadro già di per sé cupo, ci si è messo anche l’infortunio di Berat Djimsiti: durante l’allenamento della sua Albania, in preparazione alle sfide di sabato contro l’Ucraina e di martedì prossimo contro la Georgia, il centrale ha riportato una lesione di primo grado del quadricipite della coscia destra, i cui tempi di recupero andranno valutati con maggiore precisione dallo staff medico al suo rientro in Italia.
Un nuovo ko nel reparto arretrato che va a riempire ulteriormente un’infermeria già affollata: ai lungodegenti Scalvini e Scamacca, nelle ultime settimane si erano infatti aggiunti anche Sulemana e Zaniolo.
Dopo la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro, che gli è costata la partecipazione ad Euro 2024, Scalvini ha iniziato subito il programma riabilitativo post operazione: anche martedì ha continuato le terapie, con l’obiettivo pian piano di riacquistare sicurezza negli appoggi e il necessario tono muscolare, per un rientro, previsto tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025, da valutare con la massima cautela.
Terapie che proseguono anche per Scamacca, finito ko nell’amichevole contro il Parma del 4 agosto con successiva diagnosi di rottura del legamento crociato anteriore e almeno sei mesi di stop.
Per l’ex centrocampista del Cagliari e il fantasista arrivato da Galatasaray, invece, è stato predisposto del lavoro individuale.
Il primo è alle prese con una fastidiosa distorsione alla caviglia destra che lo aveva costretto al forfait già contro il Torino: un inizio di stagione non facile per lui, che in precedenza aveva superato un problema simile al piede sinistro.
Il secondo, invece, si porta in eredità acciacchi vari, l’ultimo dei quali un risentimento muscolare all’adduttore sinistro accusato nella settimana di avvicinamento alla partita contro l’Inter: “Sono passati due mesi e quello che speravamo di avere da questa scommessa, che speravamo di vincere, finora non l’abbiamo avuto” aveva commentato quasi sconsolato Gasperini.
La tendinite gli aveva negato la finale di Supercoppa contro il Real Madrid e l’esordio in campionato contro il Lecce: ha fatto in tempo giusto a marcare presenza contro il Torino, entrando al posto di Retegui per gli ultimi 20 minuti più recupero.
Impossibile, in queste condizioni, pensare di poter preparare a dovere la partita contro la Fiorentina di domenica 15 settembre, quando l’Atalanta farà il suo esordio casalingo stagionale in un Gewiss Stadium finalmente al completo: se ne riparlerà , in una vera e propria corsa contro il tempo, al rientro alla spicciolata dai vari impegni delle nazionali.
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