Come Gasperini pensa l’Atalanta 2024/25: gerarchie, punti fermi e novità
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All’imbocco della settimana che porta alla ripresa del campionato, con l’Atalanta che si appresta a debuttare davanti al pubblico di casa del Gewiss Stadium (domenica 15 settembre alle ore 15) contro la Fiorentina, è possibile tracciare un primo bilancio relativo a ciò che vedremo e a che cosa dobbiamo aspettarci dalla versione 2024/25 della Dea.
Quella contro i viola sarà infatti la prima partita ufficiale che la squadra di Gian Piero Gasperini giocherà a mercato ufficialmente chiuso. Da questo momento – al netto di eventuali novità dalla sessione di riparazione di gennaio – l’attuale gruppo di giocatori sarà quello con il quale il tecnico di Grugliasco proverà a costruire un’altra annata sportiva di alto livello, sulle stesse frequenze delle ultime.
L’Atalanta e il suo timoniere sono dunque pronti a dare forma e continuità ad un progetto tecnico giunto al suo nono anno, nonché il primo che segue il grande trionfo di Dublino in Europa League. I nerazzurri – che tra i big del ciclo Gasperini hanno perso solamente Koopmeiners – ripartiranno da basi molto solide e concrete, destinate a fare da terreno fertile a nuovi inserimenti e ad alcuni cambiamenti rispetto alla passata stagione. Di seguito andiamo ad analizzare come si affaccia l’Atalanta 2024/25 alla fase clou della stagione, ovvero quella che vedrà la Dea competere per quattro obiettivi: Serie A, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa italiana, senza dimenticare la finale di Supercoppa europea già disputata e persa contro il Real Madrid di Ancelotti e Mbappé.
Tutto su Carnesecchi
Capitolo portiere. L’addio di Musso, partito destinazione Atletico Madrid, sgombera il campo da dubbi, equivoci e pericolosi dualismi: Marco Carnesecchi sarà il titolare indiscusso della porta nerazzurra sia in Serie A che in Champions League. Al nuovo arrivato Rui Patricio verrà verosimilmente concessa la vetrina della Coppa Italia, ma rispetto alla passata stagione non tira affatto aria di staffetta. Anzi. Il presente e il futuro dell’Atalanta è tutto sulle spalle, o meglio tra le mani, del classe 2000 italiano, ora a tutti gli effetti il numero uno della Dea.
La difesa riparte dalle certezze
Per quanto riguarda il pacchetto difensivo, l’Atalanta ha finalizzato due operazioni che hanno vestito di nerazzurro Ben Godfrey, prelevato dall’Everton, e Odilon Kossounou arrivato dal Bayer Leverkusen. Tuttavia scalfire le gerarchie tracciate da Gasperini non sarà un’impresa semplice per i due volti nuovi che in estate hanno sposato la causa nerazzurra: Djimsiti, Hien e Kolasinac – in attesa del rientro di un altro titolarissimo come Scalvini – rappresentano certezze granitiche all’interno del pacchetto arretrato atalantino e la possibilità – già proposta in più di un’occasione – di abbassare De Roon a braccetto difensivo rappresenta una soluzione concreta di sicura affidabilità nel contesto di un reparto destinato ad affidarsi, anche quest’anno, all’usato sicuro.
Il centrocampo: Ederson e De Roon punti fermi, Brescianini il jolly
Partito Teun Koopmeiners, che dopo un estenuante tormentone estivo ha visto esaudito il suo desiderio di vestire la maglia della Juventus, i profili principali chiamati ad imbastire il centrocampo della Dea saranno ancora una volta Ederson e Marten De Roon, ma con l’olandese costretto a retrocedere occasionalmente sulla linea difensiva, diventa vitale anche l’apporto di Mario Pasalic e, soprattutto, di colui che è stato portato in dote dal mercato estivo: Marco Brescianini. Il centrocampista nativo di Calcinate, arrivato dal Frosinone, si è presentato con un biglietto da visita decisamente niente male: all’esordio in nerazzurro ha subito griffato una doppietta contro il Lecce alla prima di campionato e dalla sua può vantare una duttilità tattica che può rivelarsi prezioso alleato nel corso di un’annata così intensa e piena zeppa di impegni.
Porte girevoli sulle corsie esterne
Un’importante opera di restyling l’Atalanta l’ha messa in piedi anche sulle fasce. Via Hans Hateboer e Mitchel Bakker, dentro Raoul Bellanova – che torna a Bergamo dopo la fugace apparizione di quattro anni fa – e l’esperto nonché pluridecorato Juan Cuadrado. L’ex Torino e il colombiano sono chiamati ad infondere freschezza, qualità e esperienza (specialmente nel caso del sudamericano) sul binario di destra andando ad accresce la forza d’urto della Dea sulle fasce. Sul versante opposto, invece, Matteo Ruggeri si conferma un punto fermo – e non potrebbe essere altrimenti – ma non va dimenticato nemmeno Davide Zappacosta, uno che a prescindere dall’out di competenza (può giocare infatti sia a destra che a sinistra) ha sempre risposto presente, specialmente nei momenti topici.
L’attacco naviga tra conferme e scommesse
Infine, l’attacco.Partiamo dalla notizia più importante di tutte, ovvero il fatto che Ademola Lookman sia ancora parte integrante della rosa nerazzurra. Scenario che fino a poche settimane fa sembrava tutt’altro che scontato. Il presunto – ma mai concretizzato – interesse da parte del PSG l’aveva addirittura spinto a chiamarsi fuori dalla trasferta di Lecce, generando i fantasmi di un caso Koopmeiners 2.0. Gli spifferi di mercato, tuttavia, sono rimasti tali e di conseguenza il trascinatore della notte magica di Dublino è rimasto a Bergamo per vestire (nuovamente) i panni dell’imprescindibile, dell’uomo decisivo. Al suo fianco ci sarà ancora Charles De Ketelaere, prontamente riscattato dal club orobico dopo la prima brillante stagione a Bergamo. Chi non ci sarà, quantomeno per una buona manciata di mesi, è Gianluca Scamacca. Il capocannoniere dell’ultima annata si è rotto il crociato nel corso dell’amichevole estiva giocata a Parma e il suo prolungato stop ha obbligato i vertici nerazzurri a fiondarsi sul mercato alla ricerca di una punta che potesse sopperire alla pesante assenza del numero 9. A seguito di un autentico blitz, la Dea ha chiuso per Mateo Retegui, prelevato dal Genoa, e capace di impattare in maniera fragorosa e clamorosa con il mondo Atalanta: tre partite in campionato e tre gol già all’attivo. Mica male.
Se questi sono gli uomini che aprono e chiudono il capitolo relativo alle certezze, l’Atalanta in estate ha deciso di piazzare un paio di scommesse davvero intriganti che possono spostare gli equilibri del parco attaccanti bergamasco. La prima è quella che porta il nome di Nicolò Zaniolo, reduce da una stagione piuttosto anonima all’Aston Villa e ad oggi ancora un po’ frenato da qualche problematica di natura fisica. Recuperare e portare a regime l’ex attaccante della Roma è una missione da completare a tutti i costi e riuscirci potrebbe davvero rappresentare la chiave di volta dell’annata. Gli ultimi giorni di trattative hanno poi regalato anche Lazar Samardzic, un altro tassello di pura qualità che ora deve compiere il proverbiale salto, specialmente in termini di continuità. Gasperini, dal canto suo, sa di avere tra le mani un potenziale importante che aspetta solamente di essere indirizzato e valorizzato a dovere. Il mister della Dea sa come si fa e questo è il miglior punto di partenza che ci sia.
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