18 Gennaio 2025

Atalanta, chi si rivede: lo Young Boys in Svizzera continua a dominare, ma quest’anno annaspa

Atalanta, chi si rivede: lo Young Boys in Svizzera continua a dominare, ma quest’anno annaspa

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Escludendo la stagione 2021/22 stradominata dalla sorpresa Zurigo, lo Young Boys ha vinto 6 delle ultime 7 edizioni del massimo campionato svizzero. Non un dettaglio da poco, soprattutto se consideriamo che prima del trionfo del 2018 – con Adi Hūtter ex Eintracht Francoforte, ora al Monaco in panchina – il titolo nazionale mancava da 32 anni, arco di tempo in cui si contano anche delle retrocessioni. Non certo un’abitudine per una realtà nobile come quella bernese, che negli anni ’50 aveva anche raggiunto una semifinale nell’allora Coppa dei Campioni.

Il presente racconta di una squadra che si è ormai stabilita come quella da battere in terra elvetica, ma che quest’anno sta facendo più fatica del solito ad ingranare in campionato e si trova nella seconda metà della classifica, viaggia ad una media poco superiore di un punto a partita ed è soltanto al nono posto, dopo essere stata anche all’ultimo. Insomma, lontana parente di quella degli ultimi anni. E in Champions League è ancora a quota zero. Attenzione, però: tre anni fa nei gironi di Champions League l’Atalanta ne uscì un clamoroso 3-3, in un ambiente bollente. E di fronte al pubblico giallonero è caduto anche il Manchester United.

 

Young Boys-Atalanta

 

Il ritorno ai vertici

Già negli anni ’50 i gialloneri si erano imposti come la realtà più importante del calcio in Svizzera, ma fu una parentesi momentanea a cui mai venne data continuità. Tanto che tra i titoli del 1960 e il 2018 di mezzo ce n’è solo uno, nel 1986. Un trionfo estemporaneo in un’era lontana dai fasti a cui è abituato il club, che di titoli nazionali oggi in bacheca ne ha 17, più 8 Coppe di Svizzera.

La vera svolta è arrivata, come detto, nella stagione 2017/18, quando lo Young Boys è riuscito a interrompere il dominio domestico che il Basilea esercitava da otto anni consecutivi. Da lì si è aperto un vero e proprio ciclo, portato avanti dopo Hütter da Gerardo Seoane (ex Leverkusen, oggi al Gladbach) anche per il triennio successivo e poi da Raphael Wicky e Joel Magnin nelle ultime due stagioni.

Questi successi hanno permesso di raggiungere per quattro volte la fase a gironi della Champions League, scoglio mai superato nella storia — e anche quest’anno verosimilmente sarà uguale, visto che nelle prime quattro gare sono arrivate altrettante sconfitte, pur non sfigurando soprattutto contro l’Inter (che al Wankdorf ha vinto solo 0-1) e anche contro lo Shakhtar, che però ha vinto rimontando da 0-1 a 2-1.

L’allenatore

Ex centrocampista, Joël Magnin è entrato nello Young Boys quando aveva 31 anni ed era ancora calciatore. Oggi ne ha 53 e di fatto non ci è più uscito, se non per un paio d’anni tra il 2019 e il 2021 quando ha lavorato con il Neuchatel e con lo Zurigo. Per il resto, la sua carriera è stata quasi esclusivamente nelle giovanili del club, fino alla grande chance dello scorso marzo di guidare ad interim la prima squadra, portata fino alla vittoria del titolo.

Inizialmente sostituito da Patrick Rahmen, dall’8 ottobre è tornato sulla panchina giallonera. Il suo predecessore aveva ottenuto la vittoria al turno preliminare di Champions League di quest’anno, in cui ha fatto fuori il favoritissimo Galatasaray, spedendolo a giocare l’Europa League. Peccato che, di fatto, si sia trattato dell’unica gioia di questa stagione giallonera, finora estremamente deludente.

La rosa

Di grandi campioni in squadra lo Young Boys non ne ha mai avuti, anche se di recente ha sfornato alcuni giovani interessanti, su tutti il centrocampista Fabian Rieder, visto anche in nazionale contro l’Italia oggi in forza allo Stoccarda, o il centrale difensivo Amenda, all’Eintracht, stesso percorso che fece qualche anno fa il mediano Sow, che oggi gioca al Siviglia.

Di base, la rosa viene costruita pescando dal settore giovanile o dal campionato svizzero o aggiungendo alcuni pezzi presi da fuori, da un po’ tutto il mondo. I cinque giocatori che l’anno scorso hanno raggiunto la doppia cifra di gol ne sono la dimostrazione: il giramondo Nsame, visto anche in Italia con Venezia e Como, arrivava dalla Francia; la punta Itten e l’esterno Monteiro sono cresciuti in Svizzera; il duttile Elia è stato pescato dal Mazembe, in Congo, nel 2020; il roccioso Ganvoula era in Germania, ma ha girato diversi paesi.

 

Young Boys-Atalanta

 

Questa stagione, complici anche numerosi infortuni che hanno colpito soprattutto la difesa, non c’è stata una grande continuità in termini di undici titolare, ma ci sono alcuni pilastri su cui l’impianto di squadra poggia: a centrocampo l’irrinunciabile è il serbo Ugrinic, 25 anni, forse l’elemento di maggior qualità. In mediana o in difesa trova sempre posto Sandro Lauper, così come il creativo esterno Monteiro, 25 anni, già 6 gol e 7 assist quest’anno.

Contributi importanti sono arrivati anche dal giovane francese Virginius, esterno offensivo che segna un gol ogni 115 minuti in campo (6 totali), arma letale a partita in corso, mentre il bomber è Cedric Itten, che sa sfruttare il suo fisico per colpire da dentro l’area ed è già a quota 7 reti.

Lo stadio

Quando si parla di Wankdorf, c’è un prima e c’è un dopo: 2001, anno della chiusura dello storico impianto da 64mila posti per costruirne uno più piccolo, sì, ma anche più moderno, contemporaneo, più adatto al calcio del nuovo millennio. Era stato inaugurato come ‘Stade de Suisse’, nome che ha portato fino al 2020 per poi tornare al vecchio nome. È di proprietà dello Young Boys, ospita anche concerti ed parte di una grande area commerciale che comprende anche locali di ristorazione e negozi.

La storia però non si cancella con i cantieri. Il vecchio Wankdorf è stato teatro di una delle partite più importanti della storia del calcio, quella del ‘miracolo di Berna’, la finale del Mondiale del 1954 in cui la Germania batté la fortissima Ungheria di Puskas con il gol di Max Morlock e la doppietta di Helmut Rahn dopo essersi trovata sotto per 2-0 dopo soli 8 minuti.

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