18 Gennaio 2025

Il riscatto di Zaniolo, il sorriso di De Roon: a Roma l’Atalanta mostra il ‘nuovo’ e il ‘vecchio’

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Alzi la mano chi avrebbe mai pensato di vedere il tridente De Ketelaere-Retegui-Lookman totalmente smantellato dopo 63 minuti di partita. Negativa, per carità, per tutti e tre, ma parliamo di un bomber da un gol per gara, un giocatore reduce da 2 gol e 3 assist in 90 minuti a Berna e l’uomo più decisivo di tutti quando si tratta di big match.

Eppure è stata la mossa che poi in qualche modo la partita l’ha stappata, levando i riferimenti, mostrando un piano offensivo diverso. Merito della panchina, delle scelte di Gasperini e Gritti, ma anche di una rosa profonda in cui il vecchio e il nuovo sembrano fondersi alla perfezione.

Prendiamo gli autori dei due gol, Marten de Roon e Nicolò Zaniolo. Il primo è la rappresentazione della bergamaschicità, tanto che poche ore prima della partita gli è stata insignita dal Consiglio Comunale di Bergamo la Benemerenza Civica. Nella storia dell’Atalanta è spettata solo a Glenn Strömberg e al Papu Gomez, oltre alla squadra stessa e a mister Gasperini per la vittoria dell’Europa League.

Recordman di presenze in Serie A, vice-capitano istituzionale visto che la fascia di base spetterebbe a Rafael Toloi, ma sarebbe mentire a sé stessi affermare che il classe 1991 sia un gradino sotto nella gerarchia. Tant’è vero che a Dublino la coppa l’ha alzata anche lui, insieme anche a Djimsiti.

Il secondo, invece, è tutto il contrario. È un giocatore su cui l’Atalanta ha scommesso per il presente e per il futuro, puntando sulla sua voglia di riscatto e sulla capacità di Gian Piero Gasperini di rivitalizzare i giocatori. Un ragazzo che ha scelto Bergamo e l’Atalanta per trovare la tranquillità e l’entusiasmo necessari per far emergere il suo talento. Tra i nomi arrivati in estate è stato quello mediatamente più risonante, non solo per la scelta di vestire la numero 10 una volta liberata da El Bilal Touré.

È forse anche quello che, Godfrey e Sulemana a parte, finora ha fatto vedere meno, ma di cui si è indubbiamente parlato di più. Si è preso le tirate d’orecchie di Gasperini soprattutto dopo Venezia, riguardo l’atteggiamento. A Stoccarda si è sbloccato segnando lo 0-2, ma è inevitabile che il gol all’Olimpico, di fronte ad un pubblico che non ha fatto altro che fischiarlo – ricordiamo che nel 2022 fu lui a decidere la finale di Conference League vinta dalla Roma – gli ha fatto un effetto diverso. Basta vedere la sua esultanza sotto i 300 del settore ospiti, basta vedere la reazione finale al triplice fischio. Aveva più di un sassolino da togliersi.

“Di margini ne ha tanti. Sta lavorando tantissimo, come penso non abbia mai fatto da nessuna parte” ha affermato Gritti nel post gara. “Il gol è il coronamento di questo impegno: ora sta a lui ripartire, ma se segue le indicazioni del mister ripartirà”. La strada imboccata sembra quella giusta. Anzi, giustissima. Soprattutto finché ci saranno esempi come De Roon a trainare il gruppo.

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