18 Gennaio 2025

Atalanta, e ora chi ti ferma? Capolista fino a domenica sera, aspettando il Napoli

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Bergamo. Si tende spesso a pensare che chi non è abituato a stare in alto e poi ci arriva tenda a soffrire di vertigini. Non può certo essere il caso di questa Atalanta, che continua a macinare punti e vittorie, nove di fila in Serie A, proiettandosi sempre più in alto. 34 punti in 15 partite sono la miglior partenza nella storia nerazzurra, come lo erano già i 28 raggiunti vincendo a Parma un paio di settimane fa. La Dea è andata ben oltre. E ormai continua a flirtare con il primo posto.

Non è mai stato “ufficiale”, nel senso che al termine di una giornata di questo campionato Gasperini e i suoi non sono mai stati “capolista”, ma è già la terza volta in cui mettono la freccia sul Napoli. Era capitato dopo il 2-1 sull’Udinese del 10 novembre, poi anche il 23 dopo aver battuto il Parma a domicilio. In entrambi i casi il Napoli ha rimesso la testa avanti alla fine della giornata.

Non è escluso che ricapiti anche stavolta, visto che i partenopei saranno in campo domenica alle 20:45 nel posticipo contro la Lazio, la stessa avversaria affrontata in settimana in Coppa Italia incassando peraltro una dura sconfitta per 3-1 (tris di Noslin) costata l’eliminazione, dopo aver scelto di giocare soprattutto con le seconde linee. Quasi un ‘sacrificio’ della coppa in nome del campionato.

Per l’Atalanta, in ogni caso, il concetto non cambia: che sia prima o seconda, è lì. Certo, sarebbe statisticamente rilevante vedere una Dea così avanti in classifica in questo momento della stagione, quando ci si avvicina al giro di boa, in un momento comunque interlocutorio, soprattutto dopo aver battuto Roma e Milan nel giro di un centinaio di ore.

Che poi di duello non si tratta, perché il margine di tre punti sull’Inter è anche dovuto dalla partita in meno che i campioni in carica non hanno potuto disputare contro la Fiorentina (che oggi è a -6, ma con due partite in meno, quindi potenzialmente pari) dopo quando accaduto a Edoardo Bove.

Ecco, di testa a testa è meglio non parlarne. Le statistiche sono fatte per restare nei libri di storia, ma il focus reale di questa Dea lo ha espresso Gasperini: “Giocare ogni partita per vincere”, affrontare tutti, senza accontentarsi di un pareggio, perché ormai nel dna Atalanta c’è questo modo di pensare. Se poi varrà una lotta per lo Scudetto lo scopriremo al più tardi in primavera. A Bergamo si è abituati a lavorare in silenzio. Con licenza di sognare, ma sempre coi piedi per terra. Come dice Gasp.

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