18 Gennaio 2025

Chiamatelo De Ketel-Air: quinto gol di testa con l’Atalanta

[[{“value”:”

Bergamo. Chiamatelo Charles De Ketel-Air. Anzi, chiamatelo talismano, visto che ogni volta che fa gol l’Atalanta vince sempre. A volte i numeri non dicono tutto, anzi, nascondono il meglio, ma nel caso del numero 17 nerazzurro danno l’idea di un giocatore che a Bergamo ha trovato il posto giusto per crescere, per affermarsi, per esplodere.

Maturità e personalità abbinate ad un talento che doveva solo essere coltivato: Gasperini con il classe 2001 ex Brugge ha fatto anche di più. Per un anno, al Milan, chiunque si è chiesto quale fosse davvero la sua posizione in campo, insomma, quali zolle dovesse calpestare per rendere al meglio, in che posizione essere impiegato. Trequartista? Ala? Seconda punta?

Risposta che Gasp ha trovato in un amen: attaccante. Vicino alla porta, il piĂą possibile, per sfruttare la sua capacitĂ  di segnare e fornire assist. Sono giĂ  19 le reti, 20 i passaggi decisivi. Su 70 partite totali significa che una volta ogni due gare Charles incide.

E quando lo fa, l’Atalanta non delude mai nel risultato. Ha segnato in 15 partite diverse e sono finite tutte con una vittoria. Insomma, porta bene, anzi, benissimo. Tra l’altro per ben 8 volte ha segnato la rete dell’1-0.

Il dato forse più sorprendente che riguarda il De Ketelaere nerazzurro è però quello sui gol di testa: quello per il momentaneo 1-0 con il Milan, che ha peraltro scatenato le proteste rossonere, è il numero 5 complessivo da quando veste la maglia della Dea. Ne aveva segnato uno simile contro la Fiorentina, a settembre. E in tre occasioni l’anno scorso: a Monza e nelle prime due marcature stagionali, contro il Sassuolo all’esordio assoluto e contro il Rakow in Europa League.

“Qui ho imparato soprattuto ad andare a cercare la palla: non lo facevo tanto quando arrivato, anche in Belgio a volte segnavo di testa, ma più quando la palla mia arrivava sulla testa. Ora invece vado anche a cercarla”. E tende anche a trovarla molto spesso.

Le qualità coi piedi non sono una sorpresa, quelle aeree forse un po’ di più, anche se i 192 centimetri di altezza lasciavano enormi margini di miglioramento sotto questo aspetto. Altra magia Gasperiniana.

“}]]Â