18 Gennaio 2025

L’Atalanta si accende troppo tardi: Dumfries fa doppietta, Inter in finale di Supercoppa

L’Atalanta si accende troppo tardi: Dumfries fa doppietta, Inter in finale di Supercoppa

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La prima volta dell’Atalanta in Supercoppa Italiana, nonché oltre i confini europei per una partita ufficiale, si risolve con l’ottava sconfitta consecutiva al cospetto dell’Inter. La doppietta di Dumfries fa maturare il 2-0 finale che proietta i campioni d’Italia in finale. Per la Dea il viaggio in Arabia termina anzitempo dopo una serata per certi versi grottesca, soprattutto perché all’Al-Awwal Stadium di Riyadh si contano innumerevoli seggiolini vuoti, per una partita che mette in palio un trofeo — e un sacco di soldi.

Di questi, l’Atalanta si prenderà la fetta più piccola, circa un milione e mezzo di euro, mentre arrivare in finale ne avrebbe fruttati almeno 5, con la possibilità di incassarne 8 in caso di vittoria del trofeo. Il tutto a discapito di un’atmosfera pressoché inesistente, complice la quasi totale assenza di tifosi italiani, che porta ad avere una cornice per certi versi desolante in cui giocare a calcio. Ma tant’è.

La partita

La scelta di Gasperini è di provare a giocarsela sulla distanza: Zaniolo e Scalvini hanno entrambi l’occasione di fare il proprio esordio dal primo minuto, ma se la scelta del numero 10 è legittimata dal percorso, il classe 2003 si ritrova catapultato in campo e per di più a centrocampo, vicino a De Roon, al posto di Ederson. A fare rumore, più che le presenze, sono soprattutto le assenze nell’undici titolare. In panchina i titolarissimi dell’attacco De Ketelaere e Lookman, a cui vengono preferiti Samardzic e Brescianini (oltre al sopracitato Zaniolo), ma soprattutto il brasiliano e per certi versi anche Bellanova, uno dei più in palla all’Olimpico cinque giorni fa.

Non sembra insomma un caso che dopo pochi secondi l’Inter arrivi già a concludere tre volte in porta, in una delle tante occasioni in cui la difesa nerazzurra ha concesso campo aperto agli attaccanti dei campioni d’Italia in carica. Carnesecchi ha il suo bel da farsi, notevole soprattutto una parata su Lautaro sugli sviluppi di una palla ferma. Non l’unica volta in cui il numero 10 avrebbe la possibilità di far male, ma se ne divora in serie lasciando inviolata la porta bergamasca — con una buona dose anche di casualità.

Che poi è la stessa che porta Scalvini a colpire di testa da pochi passi al quarto d’ora dopo un rinvio sbagliato di Bastoni, ma il numero 42 batte centralmente tra le braccia di Sommer, in quella che risulta essere l’unica occasione di un primo tempo che si chiude con un contatto tra Ruggeri e Dumfries nell’area nerazzurra su cui Chiffi non ravvisa gli estremi per un rigore. Metro coerente con quanto accade dopo neanche 200 secondi di ripresa, quando proprio Dumfries rovescia in rete il vantaggio dentro l’area sugli sviluppi di un corner, con una sospetta spinta su Scalvini che fa recriminare la Dea.

Subito lo svantaggio, Gasperini si gioca i carichi pesanti: dentro tutti insieme Ederson, Lookman e De Ketelaere (con Scalvini dirottato addirittura a fare il quinto di destra). Ma ormai è tardi, l’Inter ha spazio per ripartire perché la Dea deve sbilanciarsi. E 5 minuti esatti dopo i cambi, ancora Dumfries finalizza un contropiede con il piattone dai venti metri per il raddoppio. Gasp finisce i cambi a metà ripresa dando l’occasione di mettersi in mostra a Palestra, poi in un minuto la partita sembra poter girare quando Carnesecchi evita il tris su Lautaro e la combinazione CdK-Ederson porta a battere Sommer, ma il Var interviene e annulla per mezzo piede di fuorigioco del belga.

Di fatto il braccio alzato di Chiffi segna la parola fine, con il quarto d’ora finale che vede Sommer fare due miracoli su Lookman e Djimsiti nel recupero, ma anche di gestione del vantaggio da parte della squadra di Inzaghi, che registra la vittoria numero 8 in fila sulla Dea e prenota un posto nella finale del 6 gennaio, contro la vincente dell’altra semifinale che il 3 gennaio metterà di fronte Inter e Milan. Per l’Atalanta il charter di ritorno è programmato per arrivare alle 15 a Orio al Serio, poi sette giorni pieni preparare i prossimi impegni, archiviando il capitolo mediorientale.

Inter-Atalanta 2-0

Marcatori: 49’, 61’ Dumfries

Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni (68’ Carlos Augusto); Dumfries, Barella (81’ Frattesi), Calhanoglu (68’ Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (76’ Darmian); Thuram (46’ Taremi), Lautaro. A disp. Martinez, Calligaris, Palacios, Aidoo, Alexiou, Berenbruch, Buchanan, Zielinski, Correa, Arnautovic. All. S. Inzaghi

Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou (68’ Palestra), Hien, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Scalvini (62’ Djimsiti), Ruggeri (56’ Ederson); Samardzic (56’ De Ketelaere); Brescianini, Zaniolo (56’ Lookman). A disp. Rui Patricio, Rossi, Toloi, Bellanova, Sulemana, Pasalic, Vlahovic. All. Gasperini

Arbitro: Chiffi

Ammoniti: Scalvini (28’), Carlos Augusto (86′) per gioco falloso

Espulsi: –

Note: recupero tempo: pt 0′, st 6′

I gol

49′ 1-0 Dumfries – Dopo una torre il difensore olandese si trova spalle alla porta al limite dell’area piccola, controlla di testa, con una lieve spinta manda Scalvini fuori tempo e poi rovescia in rete.

61′ 2-0 Dumfries – Ripartenza letale avviata da dietro dell’Inter: Barella manda in profondità Dimarco che cambia lato su Dumfries, il quale riceve al limite dopo aver tagliato verso il centro e col piatto la manda sotto la traversa.

Il momento chiave

Il gol annullato a Ederson (72′) – L’Atalanta aveva le energie per riuscire a ridare vita alla partita anche sotto di due gol: se non fosse stato annullato il potenziale 2-1 per mezzo piede di De Ketelaere in fuorigioco, forse la storia sarebbe stata diversa.

 

Generico gennaio 2025

 

Il migliore in campo

Denzel Dumfries – Per poco non si procaccia un rigore nel primo tempo, poi ne segna due molto belli, diversi, difficili e soprattutto pesantissimi anche per il momento in cui arrivano.

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