Dolorosi addii, conferme e… lunghe pause: che Sturm Graz ritrova l’Atalanta
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Lille-Sturm Graz 3-2, data: 11 dicembre 2024. È questa l’ultima partita ufficiale giocata dalla squadra austriaca, prossima avversaria dell’Atalanta nella 7ª giornata della League Phase della Champions League 2024/25. Nello stesso arco di tempo, ovvero 40 giorni, la Dea di gare ufficiali ne ha disputate ben otto, mentre gli austriaci si sono dovuti accontentare di quattro amichevoli contro club non certo di prima fascia: Lugano e Grasshoppers (Svizzera), Orijent e Rijeka (Austria). Ecco, non proprio il massimo che si possa trovare in termini di squadre “allenanti”.
Un inverno difficile
D’altronde, si sa, la Bundesliga austriaca ogni anno si ferma per un lungo periodo di tempo, almeno un mese abbondante, come del resto fanno anche altri campionati: quello elvetico, ad esempio, ma fino a qualche anno fa anche in Germania ci si fermava per più di un mese. Il freddo d’altronde è pungente, i campi ghiacciano, la neve cade. E, nel caso dello Sturm, i giocatori partono: in un colpo solo, hanno lasciato Graz tre titolari… e mezzo.
La cessione più dolorosa è stata senza dubbio quella di Mika Biereth, attaccante anglo-danese scuola Arsenal classe 2003, arrivato lo scorso gennaio in prestito e riscattato in estate dopo i 9 gol segnati che hanno contribuito alla corsa verso il ‘double’ domestico, campionato e coppa d’Austria. Nel girone d’andata ne ha segnati 14 e il Monaco ha portato un’offerta da 13 milioni di euro, quasi irrinunciabile. L’ennesima plusvalenza, che ricorda molto quanto fatto con l’ex nerazzurro Højlund. Oltre a lui, l’Hoffenheim ha richiamato dal prestito il suo vice, il giovane turco Yardimci, autore di 3 gol, ed è partito anche Sarkaria, che per la verità quest’anno era finito ai margini ma tra il 2021 e il 2024 ha segnato 37 gol. Restyling offensivo totale, a cui va aggiunto pure l’addio di Gazibegovic, terzino destro da anni titolarissimo e indiscutibile su quella fascia.
L’addio più doloroso, comunque, si era consumato a metà novembre, quando a lasciare è stato Christian Ilzer, allenatore che ha cambiato la storia del club riportandolo in alto dopo anni difficili, fino alla vittoria del sopracitato ‘double’ dopo aver già vinto la Öfb Cup nell’anno precedente: è arrivata la chiamata della Bundesliga tedesca con l’Hoffenheim, squadra che gioca anche in Europa League, e lui l’ha colta al volo.
Il momento dello Sturm Graz
Il suo posto lo ha preso Jürgen Säumel, promosso dalla seconda squadra (allenava anche la Youth League), ex calciatore, passato anche per Torino e Brescia tra il 2008 e il 2011, dopo una lunga militanza proprio a Graz. I risultati non sono cambiati, per la verità: Ilzer ha lasciato la squadra al primo posto in campionato e lo è tutt’ora, con 36 punti in 16 partite, 3 di vantaggio sull’Austria Vienna che insegue, mentre il solito Salisburgo è a -10. Ed è arrivata anche la prima vittoria in Champions League dopo il cambio di guida tecnica, un 1-0 interno con il Girona che ha smosso una classifica fino a quel momento inchiodata a zero punti.
Certo, la qualificazione agli spareggi per lo Sturm resta un obiettivo quasi irraggiungibile: dovrebbe vincere a Bergamo, battere il RB Lipsia in casa e poi sperare di stare dentro. Sta di fatto che, in ogni caso, per gli austriaci – e non è solo un modo di dire – l’importante era partecipare e magari tornare anche l’anno prossimo. Il modo per farlo? Vincere il campionato. E la strada è quella tracciata.
Il precedente
Lo Sturm per l’Atalanta evoca ricordi dolci: Graz d’altronde è stata una delle tappe che hanno portato al successo di Dublino nella scorsa Europa League. Era la fase a gironi, la Dea strappò un 2-2 non poco sofferto dall’Austria con la doppietta di Muriel mentre al ritorno fu decisivo un gol di Berat Djimsiti per instradare nella giusta maniera il cammino verso il primo posto nel girone. Non furono comunque due gare facili, anzi, la squadra di Ilzer diede del filo da torcere a Gasperini e ai suoi, specialmente all’andata, quando passò in vantaggio, subì la rimonta e poi in dieci uomini arrivò comunque fino a pareggiare.
Lo Sturm Graz di oggi
Rispetto a quella squadra, ci sono stati pochi cambiamenti e numerose conferme. Di certo è stata particolarmente pesante la cessione di Alexander Prass, ceduto in esatte proprio all’Hoffenheim per 10 milioni di euro. Hanno salutato anche Affengruber e Schnegg, elementi chiave della difesa della scorsa stagione, mentre in attacco è stato venduto il polacco Wlodarczyk in prestito alla Salernitana, più, ovviamente i sopra citati a gennaio.
Rispetto alla squadra che ha sfidato la Dea, le aggiunte sono soprattutto a centrocampo: gli interni Chukwuani (pescato in Norvegia) e Yalcouyé (prestito dal Brighton), ma anche il giovane talento del Bayern Monaco Zvonarek, più l’ex Cremonese Aiwu in difesa.
La formazione tipo
(4-3-1-2): Scherpen; Johnston, Aiwu, Wütrich, Lavalée; Chukwuani, Stankovic, Yalcouyé; Kiteishvili; Boving, Jatta.
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