31 Gennaio 2025

Il miglior regalo per Gasperini: Retegui ha ripreso a segnare e non smette piĂą

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Contro la Juventus: gol. Contro il Napoli: gol. Contro lo Sturm Graz: gol. Contro il Como: doppietta. Dal rientro in campo dopo l’infortunio al retto femorale che gli ha fatto saltare la Supercoppa Italiana in Arabia, Mateo Retegui ha ripreso a segnare e non sembra aver alcuna intenzione di smettere.

Sei col destro, cinque di sinistro, cinque di testa, se parliamo solo dei 16 gol che ha realizzato in questa Serie A. L’attaccante italo-argentino, capocannoniere del campionato, ha portato all’attacco nerazzurro quel qualcosa che mancava dai tempi del miglior Duvan Zapata: presenza dentro l’area di rigore. Quella che per caratteristiche i suoi “predecessori”, Scamacca e Hojlund, non garantivano — o quantomeno, non con la sua costanza.

Limitando l’analisi statistica alla sola Serie A, la distanza di tiro dalla porta media del centravanti nerazzurro è di 12,7 metri. Per intenderci, Scamacca in media nella scorsa stagione di Serie A calciava in media due metri e mezzo più dietro. Semplice e pura questione di qualità differenti, non perché uno sia “meglio” o “peggio”.

Ecco, “meglio” è sicuramente l’Atalanta con il proprio numero 32 piuttosto che quella senza. Perché, è ovvio, nessuno ha quel senso del gol e quella presenza che ha lui negli ultimi 16 metri. Lo testimonia il dato secondo cui i 16 gol sono stati ottenuti con 9,4 expected goals (+6,6, nessuno meglio nella rosa nerazzurra). Tra gli attaccanti e i centrocampisti, i suoi tiri sono quelli più ad “alta percentuale”, verrebbe da dire mutuando una terminologia cestistica.

La doppietta di Como lo dimostra: tre palloni (più uno al limite) toccati dentro l’area in posizione non defilata, due gol, con gli unici due tiri a sua disposizione. Come del resto anche contro la Juventus, quando ha ribadito in porta il primo pallone utile. Perché poi i gol si pesano: al Sinigaglia sono stati due da tre punti, con la Juve è stato l’1-1, con il Napoli il momentaneo vantaggio, con lo Sturm l’1-0 che ha aperto le danze. Ha sbloccato anche le gare contro Parma, Genoa, Young Boys, Torino. Pareggiato contro la Fiorentina. Tanti, ma soprattutto importanti.

Lo dicono e lo evidenziano i fatti: c’è un’Atalanta con Retegui e una senza. D’altronde se prima dell’infortunio era stato l’unico giocatore ad essere sempre dentro le partite, dal campo o dalla panchina, un motivo c’era. Ora che è tornato, Gasperini può dirsi felice: il suo rientro è forse il miglior regalo di compleanno che potesse desiderare.

Il tecnico oggi, domenica 26 gennaio, spegne 67 candeline. “Regali? Mi basta la vittoria di Como” ha detto, ma forse potrebbe averne anche altri: ad esempio una vittoria a Barcellona, o forse, perché no, il ritorno di Gianluca Scamacca per poter formare una coppia offensiva che può davvero far sognare, ancora di più, il popolo nerazzurro.

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