5 Febbraio 2025

Atalanta-Bologna (Coppa Italia) 0-1, l’editoriale – Palle inattive in campo, palle attive (per il NON mercato) dei tifosi

L’Atalanta rispetta la tradizione che negli ultimi anni la vede alternare in Coppa Italia una finale con un’eliminazione ai quarti facendosi buttare fuori in casa dal Bologna per 1-0 grazie alla rete di Castro all’80’.

Una partita bella ed equilibrata, tra due squadre che non si sono risparmiate e che hanno creato ciascuna diverse occasioni da rete. Con la netta sensazione che chi avesse segnato per primo avrebbe portato a casa l’intera posta in palio. E così è successo.

Maldini – centravanti adattato – a tu per tu con Skorupski (non a caso migliore in campo in assoluto) spara sul portiere, Castro – centravanti vero – al primo pallone utile lo spedisce in porta e fa vincere la propria squadra.

Episodi che raffigurano una questione di palle: attive e inattive. Inattive perché la rete del Bologna è la terza consecutiva da palle da fermo dopo quelle subite con Barcellona e Torino. E siccome tre indizi fanno una prova, bisogna prendere urgenti provvedimenti per sanare questo problema.

Attive perché sono attive le palle dei tifosi atalantini essendo questa sconfitta la prima rappresentativa del NON mercato che la società Atalanta ha deciso di non fare in inverno.

L’errore di presunzione nel considerare Scamacca e Scalvini parte integrante della rosa invece di considerarli jolly è stato subito pagato con gli interessi. Così come è stato pagato l’errore di non comprare un vice Retegui e un altro difensore in rosa.

Gasperini, però, dal canto suo non faccia la vittima affermando che sia costretto a sostituire Retegui e De Ketelaere dopo 60 minuti per preservarli. Hai la rosa corta? A parte che è anche colpa tua dopo aver cannato il richiamo di preparazione che ha prodotto tanti infortuni muscolari, comincia a inventarti qualche novità tattica. La difesa a 4 proposta a Como nella seconda parte di gara l’abbiamo già messa in naftalina?

Retegui e De Ketelaere hanno bisogno di rifiatare? Bene, alternali e non farli giocare assieme visto che i loro sostituti non possono essere all’altezza dal punto di vista del peso specifico del senso del gol. E, soprattutto, comincia a dare chances a Vanja Vlahovic.

Insomma, società e tecnico tornino a parlare la stessa lingua perché da qualche tempo a questa parte non sembrerebbero essere sintonizzati sulla stessa frequenza d’onda.