Atalanta, ora entrare nelle prime 4 è (quasi) un obbligo
La sconfitta di ieri della Fiorentina con il Napoli per 3-0 consente alla Dea di tracciare il primo bilancio della stagione per quanto concerne il campionato.
L’Atalanta chiude il girone d’andata con 41 punti, frutto di 13 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, al secondo posto a -3 dalla capolista Napoli (con i partenopei che hanno una partita in più).
Mai nella sua storia la Dea si era ritrovata così in alto al giro di boa. E mai aveva avuto un vantaggio importante sulle quinte classificate, ossia sulla prima posizione (a netto del discorso del ranking UEFA) non utile per qualificarsi alla prossima edizione della Champions League così cospicuo.
Già , perché la graduatoria recita Atalanta a 41 a +9 sulle quinte Fiorentina e Juventus, ferme a 32, con lo stesso numero di partite giocate. Una classifica importante ma che porta con sé anche quello che a questo punto diventa quasi un obbligo.
Perché se è vero (ed è vero) che la continuità in Europa (qualunque essa sia) sia l’obiettivo principale dell’Atalanta, un tale vantaggio impone alla truppa di Gasperini la conclusione del torneo nelle prime 4 posizioni e quindi la qualificazione alla prossima Champions.
L’Atalanta sta crescendo, sta diventando grande. Per diventare “grandissima” deve abituarsi anche a gestire questo tipo di pressione. Un test importante in questo girone di ritorno.