18 Gennaio 2025

La consacrazione di Ilicic nel pianto di Bergamo: Valencia Atalanta 3-4

La consacrazione di Ilicic nel pianto di Bergamo: Valencia Atalanta 3-4

La consacrazione di Josip Ilicic contro il Valencia portando l’Atalanta ai Quarti di Champions, e a Bergamo un sorriso durante la pandemia

Nei momenti più bui della storia viene naturale e soprattutto all’insegna della speranza aggrapparsi a ciò che di bello sia ancora rimasto per quanto il presente sia doloroso. Lo è stato per il Grande Torino dopo l’ultimo conflitto bellico racchiuso nelle gesta di Valentino Mazzola, l’Avellino di Juary negli anni 80 durante il terremoto e poi c’è l’Atalanta 2019-2020 portata avanti da un numero 72 di cui far paragoni diventa qualcosa di delicato. La consacrazione di una squadra (e di un fenomeno) che a Valencia ha lottato e vinto per la sua città: carezza nei confronti di chi in quelle ore stava piangendo la scomparsa dei propri cari.

10 marzo 2020, a Bergamo il silenzio delle strade lascia spazio ad un suono continuo di ambulanze: la Pandemia ha messo in ginocchio tutto il mondo, specialmente gli ospedali del territorio orobico dove il personale medico sta combattendo con tutte le sue forze. Tirando fuori di fatto l’identità dei bergamaschi, dove dal dolore nasce la forza tra unione e compassione verso il prossimo. Dall’altra parte, a 1377 km di distanza in quel di Valencia, l’Atalanta ha un piede ai Quarti di Champions League: cercando di portare un po’ di sorriso a quella gente che fino a qualche mese fa era sugli spalti a sostenerli, e che ora sta combattendo una partita molto più delicata.

Spalti, quelli del Mestalla, che sono vuoti, creando una vera e propria atmosfera fantasma che rimanda a qualsiasi cosa di sinistro. La partita prende una linea nerazzurra con due rigori realizzati da Josip che ribattono la rete di Gameiro, ma è nella ripresa che avviene la consacrazione di Ilicic: ai danni di un Valencia si porta sul 3-2 senza fare i conti con il fuoriclasse atalantino.

Tra il 72′ (una strana coincidenza) e l’82’ sono dieci minuti dove la storia viene riscritta sotto gli occhi di tutti, dove le lacrime diventano per un attimo di gioia e meraviglia: prima la tripletta al termine di un perfetto uno-due con Zapata, poi il poker con un sinistro imparabile. 3-4 e quarti di Champions all’Atalanta, con la dedica nel finale tramite la maglia “Bergamo, Mola Mia”. L’illusionista vince il premio come Man Of The Match, entrando ancora una volta nella storia della Champions League.