6 Ottobre 2024

“Fedele nei secoli”: l’Atalanta e Gasperini ancora insieme per volare sempre più in alto

“Fedele nei secoli”: l’Atalanta e Gasperini ancora insieme per volare sempre più in alto

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Bergamo. “Non c’è problema, sta andando tutto bene”. Le poche, semplici parole pronunciate venerdì da Antonio Percassi e che avevano tranquillizzato buona parte della tifoseria sono state una volta di più profetiche, perché Gian Piero Gasperini resterà a Bergamo, al timone dell’Atalanta, ancora per almeno un’altra stagione. Dando retta a quella richiesta avanzatagli dalla Curva Nord, che dopo avergli dedicato uno striscione all’intervallo dapprima gli ha chiesto di “saltare” – ha risposto col gesto “dopo”, promessa mantenuta nel post partita – e poi di restare a Bergamo.

 

 

A questo secondo coro il mister non ha replicato, si è concentrato sulla partita. Poi nel post ha tirato fuori tutte le sue verità. A partire da quella che tutti aspettavano di conoscere: “Il presidente mi ha chiesto di rimanere e siamo felici di continuare insieme: sono fedele nei secoli come l’Arma dei Carabinieri”. Una frase che scaccia i pensieri di addio che il tecnico non ha comunque nascosto: “Nei due anni ho captato delle cose che mi facevano pensare fosse il momento di andare via. Qualche pensiero c’è stato”.

L’era Gasperini invece proseguirà almeno per un nono anno, in attesa di capire fino a che punto ci si spingerà con il rinnovo di contratto sui cui le parti sono già al lavoro, ma che, come specificato dal tecnico, ancora non è stato firmato e nemmeno discusso nei dettagli. Anche perché con gli impegni che ci sono “non c’è neanche stato tempo”. In effetti.

Ci sarà, più avanti, anche per concentrarsi su questi aspetti. I primi faccia a faccia dopo la finale di Dublino sono stati più che altro legati alla pianificazione della squadra per il prossimo anno — anzi, per i prossimi anni, perché l’Atalanta ha abituato a ragionare con lungimiranza e non solo nel breve periodo. Anche se è ovvio che per alzare ulteriormente il livello, che sembra sia stata la condizione necessaria posta da Gasp per decidere di proseguire sulla panchina nerazzurra, servano innesti non solo di prospettiva, ma anche pronti a fare la differenza nell’immediato.

D’altronde il tecnico di Grugliasco non ha mai nascosto che ciò che lo stimola di più è “la sfida”, la volontà di superarsi e di volare sempre più in alto, con la forza delle proprie idee. L’ambizione di poter competere per qualcosa di sempre più importante, che sia un’Europa League (“a cui a inizio anno nessuno credeva”) o uno Scudetto. Quello invocato dai tifosi a fine partita: “Vinceremo il tricolor…” cantavano. “Devono sognare, hanno ragione, perché a volte i sogni si avverano”.

Ecco, il prossimo step sarà inevitabilmente questo. Provarci, quantomeno, magari dimostrarsi ancora una volta più bravi prima che “più forti” degli altri, anche se su un campionato di 38 partite è decisamente più difficile. Sono tutti discorsi che avranno più senso dopo l’estate, una volta che verrà costruita la squadra. Ovviamente in stretta cooperazione con l’allenatore, che le sue indicazioni le ha già date. Così come l’obiettivo: sfidare sé stessi, superarsi ancora una volta, migliorarsi, raggiungere nuovi traguardi mai raggiunti prima. La sfida di Gasperini è ancora l’Atalanta. Per la gioia di Bergamo.

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