5 Ottobre 2024

L’Atalanta e Miranchuk si dicono addio: lascia la Dea dopo quattro anni, lo attende la MLS

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Titoli di coda. Sipario. Dopo quattro anni scanditi a suon di alti e bassi, l’Atalanta e Aleksej Miranchuk si dicono definitivamente addio. Il fantasista russo è ormai pronto a lasciare Bergamo per volare negli Stati Uniti dove attenderlo c’è la maglia dell’Atlanta United, franchigia che milita nella MLS statunitense.

Una trattativa, quella tra il club a stelle e strisce e la Dea, ormai giunta alle sue battute conclusive, come confermato dall’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi a margine della presentazione delle nuove maglie ufficiali che l’Atalanta indosserà nella stagione 2024/25: “Posso confermare che l’Atlanta United è molto interessata a Miranchuk e siamo in una fase avanzata delle trattative”. In altre parole, siamo ai saluti.

Poco da aggiungere, insomma. La stagione dell’Atalanta – che scatterà tra poco meno di un mese in occasione della Supercoppa europea contro il Real Madrid – non vedrà protagonista l’ex Lokomotiv Mosca, pronto a sviluppare un nuovo intrigante capitolo della sua carriera lontano dal centro nevralgico del calcio europeo, bensì negli Stati Uniti, dove la vetrina della Major League Soccer va sempre più per la maggiore, come ampiamente dimostrato pochi mesi fa da un certo Luis Muriel.

Approdato in nerazzurro nell’estate del 2020 – proprio dal club russo per una cifra complessiva da 14.5 milioni di euro – la prima stagione di Miranchuk a Bergamo è stata di fatto la migliore, sia per quanto riguarda la continuità di rendimento che dal punto di vista della prolificità sotto porta, come testimoniato dai 7 gol complessivi messi a referto.

A Bergamo, Miranchuk si è presentato con delle credenziali molto importanti e con tutti i crismi dell’uomo che avrebbe dovuto e potuto fare la differenza. Si è fatto conoscere, soprattutto, come l’uomo dei grandi esordi: gol al debutto in Serie A contro l’Inter, sigillo all’esordio in Champions contro il Midtjylland e acuto alla prima assoluta in Coppa Italia contro il Cagliari. Un impatto decisamente importante. Uno di quelli che stuzzicano la fantasia del popolo atalantino, che su di lui ha da subito riposto sogni e speranze. Le premesse, piuttosto intriganti, non sono state però pienamente attese e il campo ha raccontato una storia sensibilmente diversa.

Nell’annata successiva Miranchuk ha mostrato come di consueto colpi importanti – pezzi indiscutibili del suo repertorio – ma ha viaggiato sempre a corrente troppo alternata, faticando non poco a scalare le gerarchie imposte da Gian Piero Gasperini. Fantasia, cifra tecnica e visione. Un pacchetto di primissimo livello sulla trequarti nerazzurra ma la cui ascesa non si è mai completata del tutto, portando a logiche conseguenze in termini di spazio e minutaggio.

E così, all’imbocco della stagione 2022/23, la Dea ha optato per una temporanea separazione mandandolo in prestito al Torino dove è rimasto per una sola annata prima di rientrare alla base. L’anno in granata ha lasciato in eredità sensazioni positive e hanno immediatamente aperto le porte ad un suo pronto rientro a Zingonia.

Nell’annata che culminerà poi con la vittoria dell’Europa League, Miranchuk si è congedato da Bergamo e dalla Dea con una stagione dai due volti: la prima parte d’annata vissuta piuttosto sottotraccia, mentre da gennaio in poi il classe 1995 ha letteralmente cambiato passo risultando spesso e volentieri decisivo nonché qualcosa di più di una semplice alternativa ai titolari. Morale della favola, una chiusura più che degna per un talento dai margini inesplorati ma mai in grado di sbocciare del tutto.

Il suo bottino definitivo con l’Atalanta, dopo tre stagioni full time, recita dunque 98 presenze 13 gol e 19 assist. All’orizzonte, ora, c’è una nuova esperienza lontana dal Vecchio Continente. Il calcio made in USA è pronto ad accoglierlo. E lui risponderà sicuramente presente.

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