18 Gennaio 2025

Atalanta, l’Inter è la tua kriptonite: i campioni d’Italia si riconfermano ‘ingiocabili’ per la Dea

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Milano. La battuta d’arresto è di quelle pesanti. Una di quelle che fanno molto male. Per non dire malissimo. L’Atalanta esce da San Siro tramortita sotto ogni punto di vista da un’Inter semplicemente devastante e capace di dominare, in lungo e in largo, l’anticipo serale della terza giornata di Serie A.

Il rettangolo verde del Meazza ha confermato, ancora una volta, come il faccia a faccia con i campioni d’Italia in carica continui ad essere estremamente indigesto per la squadra di Gian Piero Gasperini, totalmente neutralizzata dalla sinfonia pressoché perfetta tradotta sul campo dalla squadra di Simone Inzaghi.

Che sarebbe stata una serata a dir poco complicata lo si è capito dopo tre minuti. E dopo altri sette l’antifona era ormai chiara a tutti i presenti a San Siro nella caldissima serata di fine agosto. E il messaggio è arrivato forte e chiaro: tanta, tantissima Inter al cospetto di un’Atalanta tanto timida quanto vulnerabile. Il tutto a condire un copione che, purtroppo, continua a ripetersi.

Questa Inter, per questa Atalanta, si riconferma kriptonite pura. Nessuna squadra, quantomeno in base a ciò che ci ha raccontato la storia recente, è mai stata in grado di mettere in così grave difficoltà la squadra vincitrice dell’ultima Europa League. Tutti, chi più e chi meno, hanno sempre sudato le proverbiali sette camicie quando si sono trovati ad affrontare la Dea. Tutti tranne l’Inter, appunto, che al contrario è sempre in grado di ridimensionare la forza e i valori di questa squadra.

La Dea, ancora una volta, ha mostrato difficoltà enormi nel prendere le misure all’idea di calcio sviluppata dalla formazione meneghina che per intensità, pulizia tecnica e fluidità delle posizioni in campo ha mandato fuori giri i suoi avversari in ogni settore del campo. Certo, va anche detto che la prova dei nerazzurri di Bergamo è stata condita da una sequela impressionante di errori, specialmente in occasione dei due gol messi a referto da uno straripante Thuram nel segmento iniziale della seconda frazione di gioco.

L’Atalanta, sì, ci ha messo tanto del suo – e le pesanti assenze nel reparto difensivo hanno sicuramente inciso – ma lo spartito interista continua ad essere tremendamente ingestibile per De Roon e compagni. Il 4-0 di ieri sera (venerdì 30 agosto) si somma a quello maturato, sempre al Meazza, lo scorso 28 febbraio. Quasi a ribadire una legge non scritta del nostro campionato, ovvero che l’Inter, per la Dea, rimane un grattacielo ancora troppo ripido da scalare.

Una squadra letteralmente ‘ingiocabile’ che ha reso inoffensiva una formazione che invece la sua partita e il suo calcio lo sa sviluppare sempre, in ogni contesto e contro ogni avversario. Nessun giocatore dell’Atalanta ha lasciato San Siro strappando la sufficienza e questo è un altro dato sul quale riflettere profondamente. L’altro è quello relativo agli ultimi quattro confronti in campionato, tutti accomunati dallo stesso epilogo. E anche qui tocca prenderne atto.

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