Atalanta, l’abbraccio di Bergamo in una sfida mai banale. Con una difesa ritrovata e il grande ex Gosens
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È stata l’ultima sfida della scorsa stagione, sotto la pioggia battente che per il resto del mese di giugno ha bagnato Bergamo prima di lasciare spazio all’estate tra luglio e agosto. Atalanta-Fiorentina negli ultimi anni non è mai stata una sfida banale e non lo sarà nemmeno in questa occasione, in cui la Dea potrà abbracciare finalmente migliaia di tifosi e non solo a ‘piccole dosi’ come è successo in estate a Zanica e a Clusone. Saranno ben più di 20mila, visto che la capienza del nuovo Gewiss Stadium – ospiti compresi – sfiora i 25mila.
“Non vediamo l’ora di giocare in uno stadio nostro, finito, per far sentire ai nuovi anche il senso di appartenenza col territorio che ha l’Atalanta” aveva detto Gian Piero Gasperini dopo San Siro. Si può davvero dire che non poteva esserci occasione migliore per sentire il calore bi-polare dalla Nord e dalla Sud, mai così grande, in uno stadio mai così bello. Che nel giro di nove giorni ospiterà anche Arsenal in Champions League e poi Como in campionato nella seconda gara casalinga consecutiva in Serie A dopo le prime tre in trasferta. “Siamo carichi, non vediamo l’ora di giocare davanti ai nostri tifosi” ha detto Samardzic ieri.
Appuntamento domenica (15 settembre) alle 15, con un’Atalanta che sarà se non al completo, quasi: dopo il rientro in gruppo di Nicolò Zaniolo e poi di Sulemana, venerdì hanno lavorato in parte coi compagni anche Berat Djimsiti e Sead Kolasinac, che puntano al recupero e ad affiancare la certezza Hien al centro della retroguardia. Resta viva anche la candidatura di Kossounou, che però non ha avuto tanto tempo per lavorare con la squadra essendo tornato dall’Africa soltanto giovedì, quando ha svolto la sua prima seduta completa agli ordini di Gasperini.
Probabile assente sarà Ben Godfrey, alle prese con una lombalgia, oltre ovviamente ai lungodegenti Scalvini e Scamacca. In ogni caso per il tecnico di Grugliasco le alternative non mancano, in tutti i reparti. Cuadrado compreso, visto che il colombiano è rimasto a Bergamo (è ormai da anni fuori dal giro della sua nazionale) per allenarsi. L’ultima seduta sarà – inusualmente – al Gewiss Stadium sabato pomeriggio, a porte ovviamente chiuse, per provare a cercare le giuste contromisure alla truppa di Raffaele Palladino – che di Gasp è stato giocatore e ‘allievo’ e poteva essere un potenziale successore in nerazzurro – e che proprio nell’ultimo giorno di mercato ha aggiunto il grande ex Robin Gosens.
Il tedesco ha esordito con gol nel recupero contro il Monza e anche in quella che è stata la sua città per quattro anni e mezzo sarà con ogni probabilità tra i titolari dei Viola, con la voglia di farsi rimpiangere: in estate il suo nome è stato molto chiacchierato, ma un ritorno non è mai stato davvero preso in considerazione. Sulla sua fascia troverà Matteo Ruggeri, in una sfida a distanza tra passato e presente. Un’altra sfida nella sfida in un pomeriggio che non sarà di certo banale.
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