Gasperini: “Lo stadio è un gesto d’amore di Antonio Percassi, un regalo a Bergamo e all’Atalanta”
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Bergamo. Oltre cento giorni dopo l’ultima volta, l’Atalanta torna al Gewiss Stadium. E proprio come in quel 2 giugno che ha concluso la scorsa stagione, anche quest’anno sarà Atalanta-Fiorentina. Prima di assaggiare l’atmosfera con quasi 25mila tifosi sugli spalti, nel programma della squadra di sabato (14 settembre) c’è una seduta a porte chiuse proprio allo stadio. Preceduta, sempre nella pancia del Gewiss, dalla conferenza stampa di Gian Piero Gasperini.
“Oggi per la prima volta abbiamo messo piede qui dopo 112 giorni e ho trovato una struttura fantastica” esordisce il tecnico, “domani sarà una festa. Il merito è tutto di Antonio Percassi, presidente straordinario che rimarrà l’uomo più importante nella storia dell’Atalanta: la gente si accorgerà di che regalo straordinario ha fatto”.
“L’Atalanta è parte della sua vita – prosegue – e questo è un gesto di grande amore verso la città. Uno stadio bellissimo, una casa. Io spero che abbia ritorni commerciali, ma si vede che il suo intento era un altro: voleva regalare una casa alla propria città. Un gesto bello, difficile, perché l’ho vissuto in questi 8 anni, ma di grande generosità. Non ha mai speculato su nulla, è uno stadio probabilmente costosissimo. Tutta Bergamo e i tifosi hanno un fiore all’occhiello. Erano anni che giocavamo in un cantiere, ora va tutto riconosciuto al presidente”.
Durante la pausa per il tecnico è anche arrivata la nomination al Pallone d’Oro per il miglior allenatore della stagione 2023/24: “Un risultato straordinario, riconoscimento che non vedo solo per l’Europa League vinta, ma anche per tutta la mia carriera, soprattutto con l’Atalanta. Vivere questa corsa per me è un premio enorme, come anche per tutti quelli che mi hanno aiutato”.
Tempo per lavorare con la squadra intera, per ora, non ce n’è invece stato molto. “Per tanti giorni in questa sosta siamo stati in 6-7, poi giovedì abbiamo avuto la squadra al completo e venerdì abbiamo fatto il primo allenamento tutti insieme. Ci son stati tanti nuovi arrivi, Kossounou si è allenato ieri per la prima volta, Lookman dal 14 agosto ha fatto solo due allenamenti. Ora che non ci saranno intromissioni di mercato e di nazionali cercheremo di amalgamarci: abbiamo metà squadra nuova, forse non erano le intenzioni iniziali ma il mercato ci ha detto questo. Bisogna giocare, le partite contano”.
Quasi certi i recuperi di Djimsiti e Kolasinac: “Potrebbero anche giocare dall’inizio, arrivano un po’ impiccati ma se sono tra i convocati vuol dire che possono essere utilizzabili”. Out Godfrey per una lombalgia, recuperato Zaniolo che però non giocherà dal primo minuto: “Siamo stati in ritardo, anche durante la sosta ha fatto molto differenziato, ma è rientrato molto meglio rispetto alle precedenti settimane”.
Torna invece da avversario Robin Gosens: “Sono contento per lui, voleva rientrare in Italia, forse c’era stata qualche parola con l’Atalanta, poi si è accasato a Firenze ed è partito facendo un gol alla sua maniera. Sono felice per lui perché avrà la possibilità di giocare ancora in una squadra competitiva”.
Allenata da un vero allievo di mister Gasperini, Raffaele Palladino, con cui ha lavorato nelle giovanili della Juve e poi anche al Genoa: “Un allenatore forte, ha fatto benissimo a Monza arrivando dalla Primavera e sono sicuro farà molto bene a Firenze, in una realtà nuova, con tanti giocatori nuovi. Lui, Thiago Motta, Juric, Gilardino, ma anche Bocchetti: quasi tutti questi hanno giocato insieme al Genoa, magari anche da questa Atalanta usciranno allenatori bravi come loro. Se gli ho lasciato anche solo una parte di ciò che abbiamo fatto insieme è un successo. Un po’ come un giocatore che va in una big, non sono coppe ma sono medaglie”.
E sull’avversario: “Sarà la solita partita difficile, anche l’anno scorso abbiamo vinto bene nella gara di ritorno di Coppa Italia che ci ha permesso di andare in finale, in campionato era andata meglio a loro. Spesso in questi 8 anni siamo arrivati davanti togliendo posti europei, è un riferimento come sempre. La Fiorentina ha fatto un mercato importante, è una società ambiziosa che anche nei nostri confronti ha sempre un riferimento in termini di asticella”.
Per quanto riguarda i nuovi, l’attenzione è soprattutto su due veterani come Rui Patricio e Cuadrado, che portano oltre mille presenze, palmarès internazionali ed esperienza ai più alti livelli: “Rui ha dato una definizione alle gerarchie in porta, anche se in queste due settimane a livello di spogliatoio, comportamento e qualità tecniche ha fatto vedere valori importanti. Cuadrado è una bella scommessa, che anche il giocatore ha voluto a tutti i costi, ridimensionandosi di molto l’ingaggio: ha una certa età ed è stato fermo abbastanza, ma è un professionista di assoluto valore. Io mi accontenterei che riesca a dare, anche in modo alternato, la sua qualità, specie nei momenti di difficoltà. Non so se potrà ripetere quello che ha fatto Kolasinac, ma sarà senza dubbio un grande aiuto”.
Giovedì arriverà poi l’esordio in Champions League contro l’Arsenal: “È molto più complicata dell’Europa League, quando affronteremo l’Arsenal ci renderemo conto del livello top. Qui c’è veramente il meglio. Entrare tra il 9 e il 24 posto sarebbe molto importante per noi. Un po’ di pensiero in più fatalmente ci potrà essere”.
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