Gasperini: “Più facile di quanto pensassi. Kossouonou e Samardzic danno un valore aggiunto”
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“Abbiamo fatto una buona partita da subito, temevo un po’ questa gara ma il nostro approccio è stato migliore, anche sul piano tecnico. Lo 0-2 all’intervallo ci ha agevolato, ma la sicurezza non è mai stata in dubbio”. Gian Piero Gasperini si gode un successo importante sul campo dello Shakhtar Donetsk per l’Atalanta, in chiave classifica Champions e non solo: sono tante le buone notizie che il tecnico nerazzurro si porta dietro. A partire dall’ottimo impatto dei nuovi.
“Kossounou e Samardzic tra i nuovi arrivati sono quelli che possono dare un valore aggiunto, hanno fatto bene, come anche Bellanova. Sto facendo giocare tutti”, allarga il discorso il mister ai microfoni di Sky, “poi c’è Palestra che è un ragazzo su cui conto molto. Stiamo scoprendo anche noi man mano questi giocatori. Retegui fuori? È sempre entrato, questa cosa del titolare e della riserva non sta in piedi”.
Non preoccupano, a proposito di Kossounou, gli infortuni: “Siamo abbastanza fiduciosi: per Odilon sembrano più crampi che problemi muscolari, Djimsiti ha un dolore all’anca che si trascina da tempo e valuteremo domani, Hien potrebbe tornare già in settimana, Ruggeri non credo per sabato. Quando si giocano tante partite basta un piccolo acciacco da 10 giorni e se ne saltano 4. Abbiamo gente duttile che sa adattarsi. Stasera ho voluto rivedere Godfrey nel finale, se ha recuperato dai suoi problemi potrebbe darci una mano”.
Lo sguardo va a 360°: “Vincere in trasferta era fondamentale, è stato più agevole di quanto si pensava. Sarà più difficile sabato in campionato contro il Genoa, anche per il poco riposo. Di solito se si gioca mercoledì si rigioca la domenica, avere un giorno in meno può anche pesare”. Battuta sull’unico passaggio a vuoto: “La distrazione a inizio ripresa? Forse se le cose si ripetono c’è un problema…”.
Con 14 punti si può essere nella fascia alta dei playoff? Può darsi, ma noi non possiamo fare calcoli dopo due partite”prosegue. “Ora ospitiamo il Celtic, poi andiamo a Stoccarda, a Barcellona, magari sarà stato importantissimo il punto con l’Arsenal. Di certo è importante avere vinto stasera, sfruttando le partite alla nostra portata possiamo ambire alla fascia alta. Non bisogna mai togliere i sogni a nessuno, ma chi lavora vive della quotidianità. E ciò ci dice che oggi abbiamo messo buoni mattoncini: vedremo il resto”.
Gasperini non vuole comunque sentir parlare di paragoni rispetto alla squadra che ha vinto l’Europa League l’anno scorso, perché “è cambiata per la metà. Se escludiamo Toloi, considerando le sue difficoltà fisiche, 11 giocatori su 23, portieri compresi, sono nuovi rispetto all’anno scorso. Si parla di squadre completamente diverse, questa è molto rinnovata e non si possono fare paragoni perché sarebbe ingeneroso”.
Va da sé però il parallelismo con lo 0-3 del dicembre 2019 che diede alla Dea il pass per i primi ottavi di finale: “Fu un passo decisivo, era la nostra prima Champions. Dopo un impatto traumatico abbiamo imparato qualcosa. Nella vita funziona così: dagli errori impari, sono cose che ti aiutano a migliorarti, non bocciature. Sicuro non bisogna mai avere presunzione. Nei giudizi sopratutto”.
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